Trama
Dopo la morte dell’indulgente e affettuosa nonna paterna che li aveva allevati, due fratelli quasi adolescenti (Ferdinand, il maggiore, e Jean, protagonista del film) si vedono ripiombare in casa dopo anni i genitori, di rientro dall’Indocina con un fratellino che non hanno mai conosciuto. La madre si rivela immediatamente come una sadica tiranna. I tre fratelli le affibbiano il soprannome «folcoch» (contrazione del francese folle = pazza, e cochonne = maiala). Ne consegue una vera e propria guerra, combattuta essenzialmente tra Jean e la madre.
Note
Adattamento di un romanzo ampiamente autobiografico di Hervé Bazin, Vipère au poing è uno dei film più crudi e azzeccati di Philippe de Broca. Il rapporto dell’insopportabile « Folcoch » con il figlo Jean è descritto senza peli sulla lingua. È odio totale, è violenza, ma anche attrazione, ostilità permanente e ossessiva osservazione dell’altro. L’altro che si detesta ma al quale si somiglia. Madre e figlio finiranno con l’ammetterlo, amaramente. Quasi struggente ruolo di Jacques Villeret, marito mediocre e disarmato di fronte al torrente Catherine Frot, che domina letteralmente la pellicola.
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