Regia di Gavin Wiesen vedi scheda film
Commedia carina con una ottima colonna sonora, quest'ultima da recuperare assolutamente.
Lui, lei l'altro.
Anno finale dell'High School (la nostra maturità) prima del College negli States.
Lui promettente artista solitario e timido, Lei carina e decisamente più 'sveglia' (Emma Roberts), L'altro: un artista che sta sgomitando per tentare di emergere.
Nota comune assenza o quasi di una famiglia solida alle spalle, i più ricorderanno 'Friends' anche in quella serie l'amicizia univa ciò che la Famiglia aveva disgregato.
Un film di formazione 'carino', abbastanza scontato nel finale, con un 'impianto' da pellicola 'indie' alla Sundance (dove è stato presentato in anteprima) nonostante possa essere considerata una commedia venata di drama tra quelle ascrivibile alle molteplici pellicole 'scolastiche americane'.
Meritevole di menzione come il bel titolo '17 anni e come uscirne vivi': in quel caso il personaggio borderline era una giovane ragazza in questo caso è il timidissimo George alle prese con il primo, vero ed alienante amore della vita.
Da ricordare la presenza di Alicia Silverston in un ruolo da comprimaria, una professoressa, ed il bravissimo attore che interpreta il ruolo del vecchio professore scorbutico che insegna educazione artistica, l'attore Jarlath Conroy: veramente bravo.
Il valore aggiunto di questo 'L'arte di cavarsela', che molti utenti recensori non hanno apprezzato relegando l'opera ad una dimenticabile commedia giovanilistica americana, è la bellissima colonna sonora capitanata dal compositore Alec Puro completata da meravigliose canzoni dove trova spazio anche una traccia di Leonard Cohen.
Da recuperare assolutamente la O.S.T per far la conoscenza della musica statunitense meno commerciale che vanta numerosi artisti di talento.
Per fare un'altro nome consiglio il recupero delle canzoni, che possono essere ascoltate nel film di Sam Mandes 'American Life' o meglio per l'eventuale ricerca 'Away we go' come recita il titolo originale, di un songwriter, l'artista britannico Alexy Murdoch, che, in perfetto stile indie, con le sue ballate riempie di magia gli interminabili spazi lungo il viaggio che intraprendono i protagonisti del film.
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