Regia di Gavin Wiesen vedi scheda film
Ennesimo racconto di formazione trendy popolato di giovani incompresi e problematici, immancabilmente pervasi da velleità artistiche. Prevedibile come la presenza delle tipiche ballate indie in colonna sonora, il film dell'esordiente Gavin Wiesen ha il pregio di avere un cast ben assortito ed azzeccato e di aver inserito fra un risvolto romantico e l'altro alcune implicazione realistiche come la famiglia disfunzionale ed il precariato da crisi. Il resto rientra nei normali canoni del genere con il solito tira e molla della coppietta protagonista e tutto quello che ne consegue fra lezioni marinate, festini alcolici e gallerie d'arte. Il fatto che il fancazzismo del protagonista venga mascherato da fatalismo ed alla fine venga pure premiato, lascia un poco perplessi così come l'edulcorato ritratto del mondo scolastico americano che ne emerge ma si sa, tutto è lecito nel nome dell'ammore con due emme. Nonostante tutto fa comunque piacere reincontrare il giovane Freddie Highmore, le qualità interpretative non si sono perse per strada ed i duetti con Emma Roberts sono già più intensi della media anche se le passeggiate per New York cominciano ad essere un po' troppo inflazionate. In un ruolo minore troviamo anche un'imbruttita (ad arte) Alicia Silverstone; vent'anni fa, il ruolo della musa svezzatrice, sarebbe potuto essere suo.
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