Regia di Rick Jacobson vedi scheda film
Omaggio a Russ Meyer e alla serie B con piani temporali scompaginati secondo la più tarantiniana vena pulp, Bitchslap. Le superdotate è un piccolo film di ormai due anni fa, oltreoceano adorato dal pubblico di nicchia ma poco amato dalla critica. Il cuore dell’azione ha luogo nel deserto fuori da Las Vegas, tra una roulotte e un paio di auto, dove tre bellone cercano un tesoro nascosto da un trafficante. Hel è la tostissima mente del gruppo; Camero è la pazza, lesbica drogata di adrenalina e quasi incontrollabile; Trixie infine è l’ingenua spogliarellista, indifeso oggetto del desiderio per tutti i personaggi in campo. Hel, Camero e Trixie non sono però quelle che sembrano e pezzo dopo pezzo il puzzle si ricompone, attraverso una serie di flashback, inframmezzati da scene prima sexy e via via più violente girate in poverissime location. Sarebbe anche divertente, se non durasse un’ora e tre quarti, cioè almeno un’ora di troppo, considerato quanto il tutto sia meccanico e la traiettoria a base di accumuli risulti prevedibilmente noiosa. Rodríguez in Machete, per esempio, sfoggia molta più fantasia negli ammazzamenti e negli improbabili rivolgimenti, qui invece tocca accontentarsi delle tre bellezze in scena, inquadrate con sguardo arrapato da curve, spacchi e scollature mentre lottano, sudano, sparano, si bagnano e si spogliano, ma solo raramente fanno davvero sesso e anche quando lo fanno non mostrano poi granché. Cinema tutto titillante, come uno special Tv di Playboy Channel dal minutaggio sfuggito di mano. E altrettanto softcore, dunque privo di vere provocazioni.
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