Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Ovvero Spielberg al suo peggio. Ok, colpa di ciò è soprattutto in questa storia, con una sceneggiatura che lascia sorpresi per banalità e prevedibilità, dove tutti i clichè sono rispettati, fino in fondo. Si potrebbe dire che Spielberg alla fine fa sempre lo stesso film, qua anche, cambiando qualche elemento, ma è sempre la solita solfa. Giusto, ma Steven ha regalato, così facendo, anche capolavori, e spesso film comunque dignitosissimi. Qua, mi pare perfino svogliato, nell’andamento, tanto che come qualità questo è alla fine un film da domenica pomeriggio d’inverno, ma alla tv. In effetti, fosse stato fatto 50-60 anni fa, avrebbe il suo perché.
Sto ragazzo si affeziona al cavallo che ha cresciuto, poi il cavallo viene venduto e va alla guerra, e chi ti incontrerà l’equino, giusto un attimo prima che gli sparino sulla testa, perché ferito ma anche perché aveva un po’ rotto i maroni? Chi ti incontra? Ma va?
Insomma, io non so come fa ad avere successo il libro da cui è tratto, o la piece teatrale che ne hanno ricavato, o questo film, se poi tutti 3 hanno avuto veramente successo. Resta un film inutile, perdibile, a cui darò 5 e che ho visto solo perché, incredibile, era candidato all’Oscar come migliore film. Altre 5 nomination, ma tutte andate male. Ai botteghini è andato dignitosamente, finendo per essere un discreto successo economico.
Meno male che ha fatto di meglio
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