Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Non saprei se difinire questo un film di guerra.
Direi che è molto più simile a una favola, con la sua bella morale un po' semplicistica, tanto che ho avuto l'impressione di assistere alla storia di "Torna a casa Lassie" solo che qui il protagonista è un cavallo, e dico questo senza nessun intento dispregiativo, anzi. Sicuramente S. Spielberg è padrone del suo mestiere e lo dimostra anche in questo film, capace di catturare lo spettatore con scene e immagini, come le battaglie e le corse di Joey attraverso le trincee opposte degli eserciti inglese e tedesco, un cavallo mezzo puro sangue, comprato da un contadino per arare un campo e salvare la sua fattoria, a cui si affeziona il figlio.
Del regista, ammetto di aver preferito altre prove un po' più realistiche; se gli animali spesso sono migliori degli uomini, non è perchè si "umanizzano", ma perchè non sono in conflitto con la loro natura come noi. Un cavallo dovrebbe correre libero tra le praterie, non essere intrappolato tra il filo spinato, con l'assurdo di due improbabili soldati nemici che collaborano per salvarlo, che fanno quasi amicizia (come dire, dovremmo odiarci e ucciderci, ma non ci piace farlo, non so perchè ci troviamo qui, ecc ecc, con tutte le inevitabili contraddizioni) e mi è venuto sinceramente da ridere alla scena delle tenaglie lanciate dal fronte tedesco, emblema di tutte le contraddizzioni umane. Un film molto godibile, certamente commovente, che meriterebbe 4 stelle per tanti motivi, ma anche 3 per altri.
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