Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Temevo una dose eccessiva di zucchero e miele. Mi sono dovuto ricredere, lieto che ciò sia accaduto. Obiettivo centrato con plauso per quello che rischiava di diventare un azzardo fallito e invece si è rivelata una preziosa emozione, famigliare e bucolica come le campagne inglesi, fedele e miracolosa come la vera amicizia, drammatica e crudele come l'orrore di una qualsiasi guerra. Quest'ultima è il vero avversario, prodotto dell'irrazionale malvagità umana, che il protagonista (il cavallo Joey del titolo) si troverà ad affrontare lungo il proprio cammino di crescita. Sì, in War Horse gli esseri umani non sono più al centro dell'universo. Sono anime erranti il cui unico incontro avviene per mezzo di Joey, il vero filo conduttore. Potenzialmente era questo il difetto del film e invece l'abilità sta proprio nell'essere riusciti a renderlo il punto di maggiore forza. Diventa allora impossibile resistere alla tentazione di lasciarsi coinvolgere dalla narrazione e cavalcare insieme a Joey...
Sarebbe magari interessante recuperare il romanzo di Michael Morpurgo!
Ha più il tono della favola che della storia reale, ma forse è davvero questo il valore aggiunto che rende il film così speciale. La poesia degli animali è quella predominante, è vero, però non è eccessiva e a scapito dei personaggi umani, che invece ottengono comunque il giusto riconoscimento per restare impressi nella mente, anche quelli in svantaggio per il "minutaggio" più insignificante. Si sorride quando si dovrebbe, ci si commuove quando è il momento giusto, l'empatia giunge puntualmente con i diversi protagonisti che si alternano nell'arco degli eventi.
La quinta stella è (quasi) interamente dedicata alle celestiali musiche di John Williams, perché il film in sé sarebbe da quattro su cinque, in effetti. Ma da sola essa ripaga appieno il prezzo del biglietto. Da brividi, per non dire da Oscar. Ulteriori commenti sono superflui. Ascoltarla per credere.
Non mi sono mai annoiato, la mia attenzione non si è mai affievolita, ho sorriso con piacere, mi sono ritrovato coinvolto nella giusta misura... io non chiedevo nulla in più. Mi aspettavo un insuccesso. So apprezzare le opere riuscite, senza critiche sterili.
Perfetto in ogni singola inquadratura, abile nel dirigere tanto gli attori quanto gli animali, non solo i cavalli ma persino un'oca! Non so immaginare un altro regista che avrebbe potuto firmare un film di questo genere, riuscendo ad evitare il flop ed anzi eguagliando i più alti livelli. Ovviamente non è il migliore della sua carriera, tuttavia potrà sempre considerare pienamente esaudito questo suo sogno di War Horse.
Buona prova per il giovane attore inglese nel restituirci un valido Albert Narracott.
Una Rose Narracott, la madre di Albert, senza infamia e senza lode.
Un impegnato Capitano Nicholls, con professionalità nei limiti del ruolo assegnato.
Lyons è l'ennesima conferma del fatto che sembra trovarsi maggiormente a suo agio nelle vesti degli antagonisti.
Impone la propria presenza come Major Stewart. Resto in attesa di vederlo in altri film...
Un convincente e intenso soldato Colin.
Ted Narracott, il padre di Albert, mi è parso funzionare bene e meglio caratterizzato rispetto alla moglie Rose.
Il nonno è un personaggio didascalico di quelli che ti restano nel cuore. Ottima interpretazione.
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