Regia di Luchino Visconti vedi scheda film
Rappresentazione della decadenza raffinatissima e mortuaria,cinema grande all'italiana,con contaminazioni mitteleuropee,"Morte a Venezia" di Luchino Visconti è un'opera spesso accusata di pesantezza narrativa,di eccessiva freddezza.In realtà, è un bellissimo film capace di muoversi con delicatezza rara mettendo in scena un uomo, un compositore tedesco con la morte dentro,capace ormai di abbarbicarsi a fugaci lampi di ricordo di un'altra vita con una donna accanto, giungere in una Venezia febbricitante,gonfia di malattia, invaghirsi di un'immagine,un adolescente dai tratti efebici,e per non perdere di vista il giovanetto,troverà una fine e un'agonia lunghissime."Morte a Venezia" è una pellicola,una delle ultime di uno dei massimi autori italiani di sempre, di passione rarefatta e frantumata sotto una cornice di sontuosa compostezza,musicata con gusto e fotografata con livida sofisticazione:la scena finale è di un orrore ormai manifesto,la morte di Aschenbach(un'interpretazione di Dirk Bogarde magnifica,da attore straordinario),oramai spettro che respira,con il colore della pelle irreale,la tintura dei capelli che cola impietosa sul viso sofferente, su una spiaggia dalle tonalità smorte,è un brano di cinema da non dimenticare mai.
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