Regia di Luchino Visconti vedi scheda film
Grandissima trasposizione viscontiana dal libro omonimo di Thomas Mann. Capolavoro il libro, capolavoro il film. Come si può parlare male di MORTE A VENEZIA? Il film trasuda sofferenza, che è quella delle persone ammalate di peste, e quindi fisica. Ma c'è anche la sofferenza interiore di Gustav, stanco della vita, stanco di tutto, che però vede qualcosa che lo illumina nell'universo in disfacimento che lo circonda, una luce: Tadzio, un ragazzo bellissimo, parente di quello che distrugge una famiglia intera in TEOREMA. E' un angelo, un diavolo, è terreno o soprannaturale? Qualsiasi ipotesi è legittima, certo che ancora una volta la passione è distruttiva perchè Gustav decide di rimanere a Venezia, di morire lì per poter ammirare Tadzio in un ultima, memorabile scena.
Il musicista Gustav è a Venezia durante un epidemia di peste e si innamora di un ragazzo che vede nel suo albergo. Il ragazzo diventerà la sua ossessione, l'ossessione per la bellezza.
Perfetta per il film. Ma i film di Visconti hanno sempre colonne sonore eccezionali.
Nulla. Perfetto così!
Il ragazzino che fa perdere la testa a Bogarde è un perfetto sconosciuto. Qui recita una parte perfetta. Sembra che provi piacere ad essere l'oggetto delle attenzioni di Gustav, e lui stesso gli tiene testa con sguardi che rimangono nella storia del cinema.
La Mangano è un'attrice straordinaria. E' stata bellissima e grandiosa da giovane, non si smentisce nei suoi ruoli della maturità. Utilizzata a più riprese da Pasolini e, come si vede, anche da Visconti. Tiene testa a Bogarde e a tutti, è una vera star.
Nessun attore avrebbe saputo esprimere il volto, le movenze, le emozioni di Gustav di MORTE A VENEZIA. Dirk è bravissimo, è nella parte senza sembrare un pedofilo allo spettatore (cadere nella trappola era molto semplice). E' consunto, stanco, sofferente, rappresenta alla perfezione un uomo senza più ideali nè valori.
Molto elegante questa trasposizione di Visoconti del capolavoro di Mann. Visconti ha attraversato ogni genere ed ha lasciato il segno dappertutto. Qui la storia è fondata sulla bellezza. Importante il dibattito teorico della bellezza, personificata qui da un giovane androgino: Tadzio. Per quello Gustav giustifica il suo amore per quel giovane. Forse l'ultimo grande capolavoro di Luchino.
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