Regia di Sergio Citti vedi scheda film
Non si sa se più con incoscienza o con spensieratezza, Citti affronta il tema della morte con un sogghigno (sorriso sarebbe troppo benevolo). La casistica di debolezze umane è ampia e ben snocciolata, ma come sempre nel suo cinema il regista finisce col soffermarsi sulla Roma dei quartieri popolari ed i personaggi non escono più di tanto dallo stereotipo. Qualche scenetta è azzeccata, altre sono semplicemente grottesche senza suscitare particolari riflessioni.
I morti di un cimitero romano si raccontano vicendevolmente le esperienze di trapasso, descrivendo a trecentosessanta gradi la piccolezza dell'umanità.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta