Regia di Alain Resnais vedi scheda film
Le chant du Styrène è l'ultimo cortometraggio diretto da Resnais, un quarto d'ora di indagine sulla creatività dell'uomo prendendo come modello esemplare delle smisurate potenzialità umane la plastica, o più precisamente lo stirene, idrocarburo il cui nome alternativo 'stirolo' è forse già più esplicito (ne proviene il poli-stirolo, per esempio). Resnais si muove principalmente per suggestive carrellate laterali, che inquadrano i macchinari e i procedimenti di lavorazione della plastica (una perpetua dinamica) con la stessa curiosità con cui in Tutta la memoria del mondo la macchina da presa del regista si aggirava per i corridoi polverosi (e in uno stato di quiete pressochè totale) della Biblioteca nazionale francese: dall'immobile peso del sapere alla sfuggente meccanica del fare; dalla memoria, dalla conoscenza del passato al rivelarsi della creazione, alla generazione di una traccia per il futuro. Il commento della voce narrante è stato scritto nientemeno che da Raymond Queneau. I colori accesi ben si addicono ai variopinti materiali messi in scena. 6/10.
Viaggio con la macchina da presa dentro a una fabbrica di sostanze plastiche.
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