Regia di Bernhard Wicki vedi scheda film
Probabilmente la cosa migliore del film è il titolo con la sua maestosità a richiamare le gesta dei gladiatori dell'antica Roma.Poi,purtroppo non c'è molto per cui emozionarsi.E'un film bellico dove la guerra si vede solo di striscio,diciamo che è molto più nominata che mostrata,in cui un tedesco(antinazista in esilio dorato) si infiltra come nazista in una nave tedesca camuffata da mercantile che deve portare un prezioso carico.Le figure dell'infilitrato(Brando) e del comandante della nave(Brynner) sono le uniche tratteggiate con una certa cura anche se si scivola nello stereotipo.Abbiamo di fronte un antinazista rancoroso asportato dal suo esilio dorato e un comandante corroso da amletici dubbi.Peccato che il loro confronto sia confinato in uno spazio così stretto,così come sono stretti e inospitali i corridoi della nave che la fanno assomigliare decisamente a una bara di metallo ed accentuano la sensazione di claustrofobia che domina la pima parte del film.E in bara si trasformerà con i due protagnisti a fronteggiarsi per un'ultima volta.Brando una volta tanto riesce a contenere tutto il suo istrionismo in modo funzionale alla parte,Brynner conferma il suo innato carisma.Doppiaggio da barzelletta:spiegatemi perchè in mezzo a tutti quei tedeschi l'unico che risponde "JA!" diverse volte è solo il personaggio di Marlon Brando?Per farlo sembrare più tedesco degli altri?
la regia sbanda nella seconda parte più effettistica
non deborda
carismatico
un cameo di pochi minuti
anche lei non fa una lunga strada
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