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The Murderer (The Yellow Sea)

Regia di Hong-jin Na vedi scheda film

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La recensione su The Murderer (The Yellow Sea)

di Mulligan71
8 stelle

Dopo lo splendido "The Chaser", 2008, il sud coreano Hong-Jin Na realizza quello che fino ad oggi può considerarsi il suo capolavoro e uno dei migliori film coreani di sempre, almeno fra quelli che ho visto. "The Yellow Sea" è un thriller teso, sanguinoso, prolisso, ma implacabile, nei suoi 160 minuti. Una storia solo in apparenza semplice, quella di un uomo indebitato, un semplice tassista, costretto a ripagare diventando un killer per un signore della mafia locale, migrando dalla Cina alla Corea Del Sud. Un compito, in apparenza, facile, un pollice da riportare come prova (qualcuno ha detto Peckinpah? Oh sì!), ma una situazione che sfugge di mano alla svelta, complicandosi a dismisura. Dietro a una denuncia della situazione dei migranti cinesi (e nord coreani) in Sud Corea, (ognuno ha i propri, evidentemente), e alla solita polizia coreana, inetta e imbranata, tipico dei film di Na, c'è un mastodontico lavoro di regia, di attori, di trama, con un ritmo che si fa via via più incalzante, mano a mano che la valanga di situazioni si accumulano, che le lame dei coltellacci si attivano, che le asce pur anche, in una macelleria che ricorda Mastro Peckinpah, per un film duro e notturno come pochi. Certo, il protagonista, il tassista nel frattempo diventato quasi un highlander, sfugge a ripetizione da situazioni improbabili, la mafia cinese e quella coreana s'intersecano in garbugli a volte difficili da districare, ma poco importa, davvero, quando un film è così ben girato, così ben fatto. Nemmeno la lunghezza, da kolossal, influisce più di tanto sulla soddisfazione finale, in fondo, se non siete al cinema, e ne dubito fortemente, potete sempre mettere in pausa, farvi una cotoletta al sangue e ricominciare. Non c'è niente da fare: in questo genere, la cinematografia della Corea Del Sud spesso surclassa quella americana, senza alcun problema. Grandissimo.  

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