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The Murderer (The Yellow Sea)

Regia di Hong-jin Na vedi scheda film

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DjangoFreeman

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La recensione su The Murderer (The Yellow Sea)

di DjangoFreeman
8 stelle

The Yellow Sea è un ottimo action/ thriller amaro e brutale con dei personaggi memorabili, una interessante fotografia, un fantastico cast (su cui spicca il sempre bravissimo e carismatico Kim Yoon Seok),una ottima gestione della tensione,delle meravigliose scene d'azione e una brillante regia di Hong- Jin Na.

Locandina internazionale

The Murderer (The Yellow Sea) (2010): Locandina internazionale

 

 

 

Il regista sud coreano Hong- Jin Na aveva esordito nel 2008 con  The Chaser dimostrandosi un regista estremamente talentuoso e promettente girando quello che io considero uno dei migliori noir/thriller degli anni 2000. Un'ottima  tensione quasi hitchockiana, una storia cruda e coinvolgente, una interessante fotografia  e una coppia di attori protagonisti (Kim Yoon Seok e Ha Jung Woo) entrambi davvero ottimi (sopratutto Ha Jung Woo in una performance davvero magistrale). Due anni dopo questo bellissimo film, Hong- Jin Na torna a far parlare di lui con questo The Yellow Sea e  ridimostra il talento che ha fatto capire di possedere con The Chaser. Poteva essere molto difficile per un regista come lui, che ha esordito col botto, il secondo film. Hai molte pressioni addosso, la critica e il pubblico si chiedono se il primo film era solo un colpo di fortuna (come era successo con Richard Kelly che con Donnie Darko sembrava fosse nato un brillante regista invece poi si è dimostrato solo un mediocre regista) oppure se il regista riuscirà a dimostrare che non era fortuna, ma che vale davvero qualcosa. Hong- Jin Na  dimostra di valere qualcosa senza dubbio.

 

La storia di questo film è divisa in quattro capitoli ed ha per protagonista Gu Nam, un tassista che può ricordare a tratti l'alienato Travis Bickle del capolavoro di Scorsese Taxi Driver. Gu Nam è un Joseonjok che vive in una regione coreana in Cina, precisamente nella città di Yanji e i joseonjok sono considerati come dei reietti sia dai coreani sia dai cinesi. Gu Nam è un uomo povero, con una moglie e una figlia che vive dalla madre di lui. La moglie invece è andata in Corea per cercare di ottenere un lavoro e farsi qualche soldo da inviare a lui e alla figlia ma non si fa più sentire e Gu Nam inizia a preoccuparsi. Coi debiti fino al collo a causa del suo vizio per il gioco, egli decide di accettare l'offerta di un gangster locale chiamato Myun che gli offre la possibilità di saldare il suo debito con lui, uccidendo un uomo a Seul, dove vive la moglie. Gu Nam parte e ne approfitta per sapere che è successo alla moglie. Si renderà conto però che non tutto sarà semplice come pensava.

 

Il protagonista della nostra storia è interpretato da un ottimo Ha Jung Woo, nei panni di questo Gu Nam,un povero e frustrato tassista, un uomo solo, freddo,distaccato,  che non riesce ad adattarsi alla società e questo suo distacco lo possiamo notare particolarmente nel secondo capitolo. Per questo dico che ricorda a tratti Travis Bickle, non solo per il mestiere che fa (entrambi sono tassisti), ma appunto anche per questo suo distacco dalla società, questo suo stato quasi d'alienazione, questa sua solitudine che si porta dietro (anche se alla fine ha una figlia e una madre a differenza di Bickle), per il fatto che entrambi sono uomini soli che vivono in un mondo spietato,crudele, malato. Inoltre c'è una particolare inquadratura di Gu Nam che ci mostra lui con le mani in tasca con una giacca che ricorda molto quella di Travis e da questa inquadratura il nostro protagonista ricorda molto il personaggio interpretato da Robert De Niro.  Ora, chiaro che sono due personaggi abbastanza diversi alla fine, ma credo che qualche punto in comune ce l'abbiano e  magari che il personaggio di Bickle sia stata una ispirazione per Hong- Jin Na per creare il personaggio di Gu Nam.

 

 

 

 

Interessante inoltre notare che mentre in The Chaser Ha Jung Woo interpretava il "cattivo" psicopatico e Kim Yoon Seok interpretava il protagonista per la quale "empatizzare" qui avviene l'esatto contrario. Ed è inoltre interessante notare come anche qui, come in The Chaser, non credo si possa definire il protagonista un eroe, un personaggio davvero  positivo, come nell'opera precedente del regista dove il protagonista era un pappone che tutto quello che fa lo fa  perché pensa gli abbiano rubato una prostituta. Ma alla fine si scoprirà che non cercherà solo la sua prostituta ma cercherà anche una sorta di redenzione (è molto forte questo tema nel primo film di Na).

In quest'opera quindi Kim Yoon Seok interpreta lo spietato gangster Myun, uno psicopatico che non si potrebbe neanche considerare un' uomo ma più una bestia. Ed è questo personaggio ciò che rappresenta al meglio il mondo in cui si sviluppa questa storia. Un mondo malato, schifoso, violento, dove uomini si uccidono tra di loro usando asce,coltelli e ossi di bovino, armi primitive. Dove sono tutti cani,cani rabbiosi che si sbranano e si contagiano fra di loro. Lupi che si mangiano tra di loro ("homo homini lupis"  il filosofo inglese Thomas Hobbes diceva e si vede che Na la pensa allo stesso identico modo), dove alla fine è il più forte a vincere e i più deboli soccombono.  La pura legge del più forte, come nel mondo animale. Il protagonista non cerca la redenzione nel film ma cerca disperatamente la sopravvivenza. The Yellow Sea è forse un film ancora più spietato e brutale di The Chaser, un film ancora più crudele e violento. Nelle scene di combattimento (che sono magnifiche), noi sentiamo il dolore, sentiamo le ossa spezzarsi quando i corpi ricevono i colpi, sentiamo i coltelli che infilzano la carne. Nelle scene degli inseguimenti ( anche quelle straordinarie,girate e montate da dio) sembra che le macchine si schiantino per davvero, gli incidenti sembrano veri. Non ci sono coreografie ricercate,elaborate, c'è  solo crudeltà in queste scene,pura  e realistica brutalità animale e irrazionale.

 

 

E la fotografia del film è perfetta per rappresentare questo mondo. Una fotografia molto interessante, opprimente,soffocante e molto realistica (il regista utilizza spesso la camera a mano).

Inoltre è interessante notare come il corpo di polizia (come in The Chaser) venga visto come un branco di incompetenti. C'è anche una scena particolarmente divertente che mostra l'incompetenza di questo corpo di polizia.

La tensione inoltre colpisce molto .Il secondo capitolo ci mostra Gu Nam che si prepara per l'omicidio e cerca in giro la moglie in città. La scena dell'omicidio, è una scena ricca di tensione, di tensione hitchcockiana (come in The Chaser).Oppure anche verso il finale la tensione raggiunge  picchi altissimi. Quindi una tensione gestita benissimo.

Ora, è un film perfetto? No, non credo, ma d'altronde sono davvero pochi i film perfetti. Comunque, credo che gli unici difetti del film siano due. Il primo è la durata, sono più di due ore e mezza e non è poco; può essere difficile prestare il massimo della attenzione per tutte questo tempo senza perdere la concentrazione in certi punti e a tratti la trama si fa troppo aggrovigliata e confusa verso la terza parte. E a tratti si fa difficile da seguire e certe cose risultano poco chiare.  Sono grossi difetti? Mah, non credo proprio. Pur avendo difetti e pur ritenendolo un film meno interessante del suo precedente The Chaser (se volete iniziare a seguire questo regista vi consiglio di  iniziare dal suo esordio e poi guardatevi questo), The Yellow Sea rimane un ottimo action/ thriller amaro e brutale con dei personaggi memorabili, una interessante fotografia, un fantastico cast (su cui spicca il sempre bravissimo e carismatico Kim Yoon Seok),una ottima gestione della tensione, una storia coinvolgente (sebbene a tratti poco chiara verso la fine),delle meravigliose scene d'azione e una brillante regia di Hong Jin Na.

 

 

 

Gu- Nam: Quando avevo anni undici anni si era diffusa la rabbia in tutto il vicinato. Anche il nostro cane si prese la rabbia. Prima uccise la madre a morsi. Poi quello che poteva azzannare lo mordeva fino alla morte. Alla fine quando i vicini erano pronti ad ucciderlo scappò. Dopo pochi giorni il cane si ripresentò estremamente magro. Nei suoi occhi neri non si vedeva alcuna forza. Ma mi fissò per un momento, poi lentamente si distese e morì. Seppellii il cane dietro i vicini, poi quella notte fu disseppellito e mangiato dagli anziani. Il motivo per cui pensai a quel cane così all'improvviso è perché dopo quello la rabbia si diffuse. La rabbia si sta diffondendo. 

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