Regia di Hong-jin Na vedi scheda film
Tutti aspettavano al varco Na Hong-jin dopo l'esordio brillante di The Chaser del 2008. La tensione era alta come le aspettative, ma il talento sud coreano non delude. Anzi questo The Murderer (The Yellow Sea) si unisce alla perfezione con il titolo precedente, allargando le tematiche dell'autore, ribadendo così la propria poetica/stile. Sempre il destino, sempre massacri senza armi da fuoco, sempre gli abissi dell'animo umano. Quindi l'eroe diventa perdente, la sconfitta (forse) è redenzione, ma il dolore e il mondo sono quanto mai disperati e violenti. Il regista non è domo, non è sazio del successo del 2008 e attacca. La trama diventa ancora più estrema, gli attori protagonisti si invertono i ruoli, la partenza è nuovamente da interessanti spunti politici/sociali per poi confermare in seguito una vocazione adrenalinica, magistralmente coinvolgente. Gli inseguimenti da incredibili si trasformano in angoscianti, le fughe interminabili, il caso dominante. L'operazione è rischiosa e consapevole, l'impeto e la qualità espressiva dell'esordio non sono ancora esauriti. Non fatevi spaventare dalla durata del film, perché anche con una storia che si apre poco a poco, la corsa verso un finale già noto è entusiasmante. Un consiglio: prendete nota dei nomi, per evitare pericolosi 'incartamenti', perché la visione di The Yellow Sea non è così scontata e merita una partecipazione senza remore.
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