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Morire gratis

Regia di Sandro Franchina vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Morire gratis

di mm40
4 stelle

Sandro Franchina era il bambino tragico co-protagonista di Europa 51 di Rossellini; passarono gli anni e, dopo qualche altra particina come interprete, nel 1969 riuscì a realizzare la sua opera prima - e purtroppo anche ultima - come regista, nonchè sceneggiatore: questo Morire gratis. Qual è la cosa peggiore che possa capitare in assoluto? Morire gratis, senza una ragione speciale, senza qualcosa di eccezionale in cui credere o fingere di credere, secondo quanto sostiene il protagonista di questa pellicola (anche se il finale parrebbe contraddirlo); Franco Angeli era pittore e figura di artista all'avanguardia anche nella vita reale e la lupa di Roma (al centro del film) è una delle sue opere più note. L'intreccio fra realtà e finzione finisce però qui; fra gli altri interpreti spicca la comparsata di Mario Pisu, mentre la fotografia è curata da Guido (presumibilmente il fratello del critico Callisto) Cosulich. Lo svolgimento on the road delle vicende si mischia a perfezione con lo spirito goliardico, orgiastico del personaggio centrale, costantemente alla ricerca di un'occasione per godersi eccessi e sensazioni forti, in bilico fra La dolce vita e Il sorpasso (che specialmente il finale di Morire gratis un po' richiama). I limiti del lavoro risiedono tutti nella scarsa dimestichezza di Franchina con la macchina da presa (regia e montaggio spesso non convincono) e nella poca incisività degli attori, forse diretti con un po' di approssimazione, o più semplicemente non tutti professionisti come nel caso di Angeli. Per il resto si tratta di una parabola cruda - talvolta fin troppo, si veda ad es. la scena dello 'scambio di coppia' - e cinica, che coraggiosamente rinnega lo stesso Sessantotto in cui è stata girata (individualismo, superomismo, misantropia sono sul piatto dell'opera) e che avrebbe lasciato ben sperare per una futura carriera di un Franchina più determinato e padrone dei propri mezzi. 5,5/10.

Sulla trama

Un pittore/scultore alcolizzato e drogato parte in auto da Roma verso Parigi, dove esporrà una sua opera ricolma di droga da vendere. Lungo la strada carica una ragazza francese e insieme a lei passa attraverso mille disavventure, fino ad arrivare a destinazione.

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