Regia di Sandro Franchina vedi scheda film
“Giovane pittore romano…”, il protagonista di MORIRE GRATIS è quasi ricalcato sulla figura di Franco Angeli, esponente di spicco con Mario Schifano e altri del movimento artistico o della cosiddetta Scuola di Piazza del Popolo a Roma. Negli anni sessanta questi artisti – come Andy Warhol in America – vennero attratti dalla settima arte. Sandro Franchina nel ’66 (anno di produzione di questo film) era un giovane che bazzicava il cinema tra l’aiuto regia del primo corto di Marco Bellocchio IL ZIO, e la regia di COLLAGE DI PIAZZA DEL POPOLO. MORIRE GRATIS sarà il suo unico lungometraggio (come per Angeli l’interpretazione), sfortunato va detto perché venne proiettato solo in alcuni festival stranieri senza uscire mai in Italia. Recuperato anni fa dal Festival di Torino, oggi lo si può ammirare come opera dall’indubbio fascino e valore, troppo audace e avanti per i tempi e per quell’Italia. Un artista annoiato che si definisce autoironicamente “impotente, alcolizzato, drogato simbolo del peccato”, trasporta da Roma a Parigi una lupa da esporre e vendere in una Mostra. L’acquirente per assicurarsela la riempie di droga. La lupa capitolina (vera creazione di Angeli) è dotata di un magnetofono che riproduce discorsi del Duce, articoli di legge, ammonisce con frasi tipo “Dio ti vede”etc. A bordo di un’Alfa Romeo, il pittore compie il viaggio in modo spericolato, in una stazione di servizio “ruba” una francesina a un attempato viveur (Mario Pisu). Con Michelle attraversano Tombolo, visitano un cimitero, trasportano una donna ferita in un incidente. Luoghi e simboli di morte. Il pittore dal carattere scostante e solitario è un beone “prima mi applicavo per cercare di arrivare lucido alla sera per trovare qualcosa, poi me ne dimentico e bevo”. Abbandonato dalla moglie per questo motivo, si dichiara attratto dalla morte “io ho solo paura di morire gratis…per nulla!” e ancora “potrei ammazzarmi senza sapere perché”. Arrivati in Francia prima ancora di accoppiarsi i due si tradiscono, Michelle però nonostante il cinismo di lui si affeziona e non lo molla. Alla Mostra di Parigi egli fa saltare l’accordo, incassa il compenso, distrugge la sua creazione, scappa con lei e finalmente potrà andare incontro…Il futuro documentarista Franchina dirige con uno stile originale questa sorta di “on the road” inusuale, un SORPASSO nero e blasfemo. Colto e sperimentale senza essere spocchioso. Come operatore alla macchina c’è Beppe Lanci (in seguito brillante direttore della fotografia), sia apprezza anche per le luci in b/n di Guido Cosulich e per l’interpretazione notevole del già citato Franco Angeli doppiato da Pino Colizzi.
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