Regia di Robert Guédiguian vedi scheda film
Mi fossi informato meglio e avessi saputo che era ispirato a Victor Hugo (per giunta ad un racconto intitolato “La povera gente”), al cinema non ci sarei mai andato. Ho dovuto aspettare i titoli di coda e lì capire il tranello in cui sono caduto, accidenti, proprio il primo giorno dell’anno, il primo film del 2012… La buonaggine natalizia non ha confini, travalica oltre gli alberi e le lucette dei presepi, s’impossessa diabolicamente dei cantieri, dei sindacati, della lotta che è classe, poi prende uno/due attori insulsi e, con una regia da scuole medie, li mette a testimoniare che la coglionaggine è un bel valore positivo. C’è cascato Nanni Moretti che ‘sta cosa l’ha distribuita, ma di questo non mi meraviglio poi troppo. Ci sono cascate invece un sacco di persone intelligenti, e questo mi preoccupa un po’ di più. Per me, naturalmente, non per costoro. C’è solo una pausa di tre quattro minuti nelle due ore di melassa fumante che cola da dietro il grande schermo: lo splendido cazziatone della madre del rapinatore sul banchina del porto, un discorso impeccabile, frizzante, logico, sincero, e soprattutto reale ed umano, niente a che vedere coi comportamenti assurdi di tutti gli altri elevati a titolo di bell’esempio. Il barbecue finale, poi, coi due fratellini semi-orfani che come due scimmiette danno del “grazie” e del “signora” all’uomo bianco così buono/buàna, è cinema trash che Lino Banfi ci fa la figura del Petrolini….
Stasera un’aspirina, e mi riguardo Nightmare.
Buon anno.
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