Regia di Pierre Schöller vedi scheda film
Il ministro - L'esercizio dello Stato (di Pierre Schöller) è il ritratto di un uomo (formalmente) di potere, solo; il ministro francese dei trasporti (un funzionale Olivier Gourmet). Un ritratto a tutto tondo, abbastanza impietoso, che spiazza per la “tecnica pittorica” di cui si avvale (dapprima il grottesco, poi il drammatico con venature sociali, ma anche intimista; e sprazzi di gore e di thriller politico a delineare i dettagli) e che non fa sconti alle debolezze umane. A galla rimangono le miserie private e quelle pubbliche. L’opportunismo cinico di chi naviga a vista con il proprio elettorato (e con la propria stessa vita) salvo sapere benissimo come spartire le responsabilità fra “sodali” e “servitori” (il capo di gabinetto del suo ministero, la segretaria e lo staff di assistenti) e come interloquire con il proprio superiore gerarchico. L’unica persona da cui dipendono le sue soddisfazioni professionali. Perché quelle personali sono affidate al caso ed all’incomprensione.
Un ritratto fedele alla realtà? Difficile dirlo fintanto che la scenografia rimanga quella delle stanze ove si “improvvisa” una qualsiasi linea di indirizzo politico. Meno riserve suscita, invece, la rappresentazione della sfera privata (piena zeppa di alti e bassi come potrebbe capitare - quasi - a chiunque).
Di sicuro, un ritratto smunto, confuso e privo di mordente. Che cattura per la stravaganza dei suoi “incubi” e si lascia dimenticare per tutto il resto.
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