Regia di Pierre Schöller vedi scheda film
"4000 contatti e neppure un amico": è questa la sintesi dell'esistenza di Bertrand Saint-Jean (Gourmet), ministro dei trasporti costantemente al telefono (vediamo comparire i contenuti degli sms sullo schermo) e che perde il sonno nel pensare se privatizzare o meno le ferrovie francesi. Il resto, tra incubi erotici (notevolissima la scena iniziale, con una donna che finisce nelle fauci di un coccodrillo all'interno di un palazzo damascato) ed emergenze continue (uno scuola-bus è precipitato mietendo diverse vittime), è tutta una mediazione, una stretta di mano, un conto alla rovescia per la fine del mandato ("ancora 18 mesi e cambiamo ritmo", promette alla moglie), leniti dalle debolezze del privato (il gomito alzato) e poco altro.
Prodotto dai fratelli Dardenne, al film di Pierre Schöller non manca certo l'originalità: è la rappresentazione ordinaria di un uomo di potere (lo vediamo anche seduto sul cesso), il disvelamento di ciò che succede dietro le quinte. L'ansia per un discorso da preparare, i rapporti di sub e superordinazione sanciti dall'uso asimmetrico del "tu" e del "lei", l'inconsistenza del rapporto con i collaboratori: è su questo spaccato di vita che si concentra un film che, a dispetto dell'ottima prova di tutto il cast e dei colpi di scena, è però incapace di emozionare.
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