Regia di Nadine Labaki vedi scheda film
Qui come ne La vita è bella o Train de vie il tentativo è quello di sdrammatizzare un contesto violento e negativo e cercare di isolarne aspetti altrimenti invisibili. L'allegria, l'ironia diventano reagenti in grado di marchiare un componente del mix ed analizzarlo e così la natura umana emerge in tutta la sua contraddittorietà e non è più solo violenza ma anche istinto, ragione, empatia, solidarietà e amore. Le figure di questo teatrino non sono reali, non lo è la storia raccontata; tutto è metafora di altro. Le donne rappresentano il fattore di mediazione, sempre presente negli scontri e dalla matrice comune (l'amore per la famiglia ed i figli su tutto). Pur cadendo anche loro in qualche atto di chiusura, mostrano di essere la parte saggia dell'animo umano; quella che comprende il contesto, i limiti umani, l'esasperazione e cerca la mediazione per evitare il conflitto e lo scontro. Gli uomini sono la parte istintiva, emotiva, violenta, barilotti di esplosivo pronti ad esplodere sia nella festa che nella rissa. Le guide spirituali invece sono ciò che dovrebbero essere nella realtà, pastori di greggi allo sbando in grado di praticare la tolleranza reciproca, accettare qualche piccolo compromesso per la pace comune e dare un significato religioso alle vite dei propri cittadini. Un film fresco ed irriverente per tanti versi (il finto miracolo, la distruzione delle statuette votive) con toni da commedia e trovate simpatiche per quanto un po' sopra le righe. Sicuramente consigliato.
Buona.
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