Regia di Alain Cavalier vedi scheda film
TFF 2011 - Festa Mobile - Figure nel paesaggio.
Alain Cavalier e' un regista rigorosissimo, quasi un secondo Kieslowski, un uomo che ispira timore e che ti senti di rispettare a priori. Dai tempi del magnifico Therèse, incentrato sulla santa di Lisieux, provo una forte attrazione per il suo cinema.
Questo emozionante, machiavellico, forse addirittua diabolico Pater non fa che confermare, almeno in me, queste considerazioni maturate da tempo. L'opera e' un film nel film (anche qui come ne La religiosa portoghese) in cui lo stesso regista e Vincent Lindon (pure lui nei panni di se stesso) si incontrano, si preparano un pranzo di leccornie tutte francesi e discutono sulla preparazione di un film in cui il regista interpreta il Presidente della Repubblica francese che nomina Lindon come Primo Ministro.
Fin qui tutto bene, tutto normale. Il colpo di genio e' che dopo un po' lo spettatore non riesce piu' a distinguere quando si stia parlando della preparazione del film da quando invece il film e' in corso di ripresa. E ancora, (ulteriore genialata) quando le carte in tavola si cambiano e Lindon sembra fare carriera e subentrare al Cavalier/regista come Presidente della Repubblica, su apparente suggerimento di quest'ultimo, che poi (da buon politico) ci ripensa e prova a ricandidarsi, con insuccesso.
Un'opera che sfida le regole e da' uno smacco ulteriore al marcio della politica, al calcolo perfido per l'ascesa al potere, e sembra fatto apposta per sparlare piu' che della politica francese, di quella italiana, che potrebbe fornire soluzioni di trama da giallo fantascientifico-horror che il genio di Alain Cavalier non ha saputo trovare un questa pur straordinaria opera.
In concorso a Cannes 2011, il film e' stato trattato con sufficienza ed ignorato completamente. Per me invece si tratta di un'opera straordinaria ed intrigante.
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