Regia di Joseph Cedar vedi scheda film
La freschezza dello stile registico e narrativo e' un felice contrappunto ai temi flemmatici, lenti (quando non statici) e anziani del film (israeliano) di Cedar (newyorkese). Le tensioni familiari, soprattutto quella scaturita dalla rivalita' tra padre e figlio (entrambi professori di lettere antiche e autori di opere "monumentali") si sviluppa in maniera originale e articolata. Cedar abbandona spesso, senza bruschi cambi di registro, i toni cupi del dramma (conservandoli solo per il personaggio della madre, scrutatrice non votante delle diatribe tra il marito e i figlio, e dell'ultimo genito della famiglia, nullafacente ma completamente appagato dalla vita) in favore di quelli piu' soffici e digeribili della commedia (non di situazioni, ma di reazioni), per concedersi addirittura intere sequenze dal ritmo brioso e vivace che descrivono ironicamente i caratteri dei personaggi, il loro background e le loro epifanie. Non era necessario vederlo di persona sorridere e frasi largo tra la folla per abbracciare gli anziani e orgoliosi genitori per attribuire al regista di "Hearat Shulayim" l'epiteto di "giovane" (nell'accezione piu' positiva possibile): era gia' scritto sullo schermo.
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