Regia di Takashi Miike vedi scheda film
Visto coi sottotitoli inglesi data la mancata distribuzione italiana, è il secondo film sul tema dei samurai del prolifico regista Takashi Miike, dopo l' otttimo 13 ASSASSINI di cui viene recuperato in parte il cast. Rispetto al precedente, questo DEATH OF SAMURAI segue uno stile decisamente diverso, concentradosi sulle situazioni drammatiche e confinando tutte le scene d' azione alla sola parte finale. La storia, vede il samurai Motome trovarsi in una grave situazione economica. Costui ha inoltre la moglie e il figlio neonato gravamente malati, per pagare le cure è così costretto a vendere la sua spada da samurai sostituendola con una di legno. A seguito della notizia di un samurai che aveva finto la volontà di volersi suicidare, con il vero scopo di chiedere carità, Motome decide di fare la stessa cosa. Kegeyu, il ricco capo del clan, decide però di punire in maniera esemplare i samurai che chiedono un finto suiciduo. Il giovane samurai viene così obbligato a compiere un terribile Hara Kiri, l' unica scena particolarmente cruenta del film, usando la sua spada di legno. Hanshiro, padre adottivo di Motome, si presenta davanti a clan di Kageyu deciso a compiere una vendetta simbolica... Nonostante il ritmo sia prevalentemente lentissimo, il film riesce comunque a risultare avvincente e appassionante grazie alle atmosfere create e ad una certa cura nella messa in scena. Buona inoltre la maggior parte del cast, in particolare Ebizo Ichikawa nel ruolo del samurai Hanshiro, un attore di grande espressività che andrebbe sfruttato maggiormente. Inutile fare paragoni col film da cui è tratto visti i tempi troppo diversi; nel complesso pur non raggiungendo l' intensità di 13 ASSASSINI è però ugualmente ben realizzato e quindi consigliato. Su questo genere spero di riuscire a trovare presto anche SWORD OF DESPERATION, che dai trailler promette benissimo
Regista che a volte apprezzo e a volte ne resto schifato, questo caso appartiene alla prima categoria
Ottima
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