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The Artist

Regia di Michel Hazanavicius vedi scheda film

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Brady

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La recensione su The Artist

di Brady
10 stelle

Splendido film muto con una colonna sonora magistrale ed attori che regalano un'emozione profonda e raffinata. 9/10

"The Artist è un esercizio di stile festivaliero, privo di ogni necessità che non sia promuovere il talento dei realizzatori."

 

Questo leggo nella presentazione.

Può essere, ma a ben vedere quasi tutti i film sono così. Generalizzando tutto il cinema non fa che distrarci inutilmente dalla realtà. Come già avevo scritto, se anziché produrre finzione, si spendessero i soldi per risolvere i macerati problemi del mondo e dell'ambiente... Mentre ci facciamo due risate e tre lacrime guardando un film, una foresta scompare, 1.000 specie si estinguono, migliaia di uomini muoiono di fame, di guerra, di torture, ...

 

Sebbene tutto ciò sia innegabilmente vero, il cinema c'è. E senza rinunciare al cinema - in fondo adesso tante scene si fanno al computer e sono più ecologiche se non più economiche - basterebbe smettere di comprare armi. Con quei soldi ne salveremmo tre di mondi.

 

E The Artist non è solo un virtuoso esercizio di stile. E' la prova che il film sonoro non è l'unica fonte di passione, ma che, anzi, i film muti regalavano qualcosa che le parole non potranno mai fare. Le espressioni di un volto, di un corpo; la gestualità vince sempre. E' l'esempio pratico contro la lezione frontale. Inutile dire chi vincerà sempre per efficacia.

 

C'è anche da dire che qui gli attori sono davvero eccezionali. Fuori dal comune. Cosa che indubbiamente non accadeva sempre nei 'normali' film muti, dove anche la gestualità era ben oltre che esagerata. Esasperata. Per non parlare del trucco.

Qui l'eleganza è sopraffina e la storia è davvero ben sviluppata e coinvolgente.

 

Ci mostra come il sonoro, alla fine, ci abbia condotto troppo spesso ad attori che fanno della paresi facciale la loro cifra espressiva. Alcune recitazioni sono davvero imbarazzanti. Per non parlare di quando anche le espressioni dei personaggi sono alterate al computer. 

 

Ce ne fosse di questo talento nel cinema cosiddetto moderno.

 

Forse mi sarei aspettato una fine un po' diversa, ma è pur sempre un 'inizio' del rinnovamento.

 

Bravi!!!

 

Aggiungo un pensiero che mi è venuto leggendo la bella recensione di Cherubino. Immagino che anche una moltitudine di orchestrali sia rimasta disoccupata. Le colonne sonore erano in 'diretta', in ogni cinema. Un bel colpo per i virtuosi di questa splendida e oggi, quasi dimenticata arte musicale classica. Almeno da giovane ascoltavo i classici, per me un amore mai tramontato. I giovani di adesso hanno altri interessi. Questi sì è un altro delitto consumato da nuovi suoni, ma anche da troppo rumore.

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