Regia di Michel Hazanavicius vedi scheda film
diciamo che come capita ogni tanto, il trailer è stato molto meglio del film. the artist ai miei occhi è stato una pura operazione commerciale, sull'onda del "chi guarda più un film muto, facciamone subito uno, tiè". purtroppo oltre a quel bel bianco e nero e alla nostalgia di un cinema che almeno io, faccio fatica a seguire per essere totalmente fuori dalle abitudini, c'è ben poco. leggendo hollywood babilonia di kenneth anger si è saputo che con l'avvento dei talkies, la carriera di molti divi, da un giorno all'altro è tramontata, portandoli anche al suicidio. il film parla anche trasversalmente del crack finanziario che portò l'america in ginocchio. ma principalmente è una favoletta su di un attore bello, simpatico e famoso che viene salvato da una perfetta sconosciuta che nel giro di pochi anni diventa una star assoluta. c'è una scena che poteva fare ben sperare sullo sviluppo del film, ma si è poi risolta in una scena onirica, durata giusto il tempo del risveglio del protagonista. altrimenti è un film che poteva ben fare, per esempio un pieraccioni se solo avesse voglia di rischiare anche solo per un 1% nella sua vita e nella sua timbratura annuale del cartellino. comunque chapeau al protagonista jean dujardin, ottimo nel rendere il bamboleggiare del muto, tutto sguardi intensi e nero intorno agli occhi. e bravo anche nel rendere la vacuità di certi filmetti(la serie degli affairs... col cane come co- protagonista) col suo sorriso rassicurante che niente nascondeva se non un banale matrimonio poco felice. è vero che è natale ed è pur vero che è pur facile innamorarsi del protagonista dujardin. insomma, m'aspettavo tanto e ho ricevuto pochino.
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