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Sono diversa... mi chiamo Big Zapper

Regia di Lindsay Shonteff vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su Sono diversa... mi chiamo Big Zapper

di Marco Poggi
8 stelle

Giallo-rosa inglese del 1973, girato con tocchi di humor pulp-fumettistico, che fa il verso alle pellicole girate, in quegli anni, da Pam Grier e Tamara Dobson. A differenza delle colleghe americane, che fanno le pantere pronte a sbranare, Linda Marlowe non si prende decisamente sul serio

Bizzarro trash-movie inglese, basato, (si dice) su di un fumetto, dove la protagonista, Harriet Zapper conosciuta anche con il soprannome Big Zapper, è una detective privata esperta in arti marziali e armi da fuoco e da taglio. In questa pellicola c'è di tutto: dall'avventura, al pulp, al sexy-erotico soft e alla violenza, il tutto mescolato con forti dosi di grottesca ironia inglese. E' il classico film brutto, girato con pochissimi mezzi, che ha, però, molti momenti piacevoli, spesso dati dagli attacchi isterici del cattivo, o dalla simpatia dei suoi due guardiaspalla, L'attrice australiana trampiantata in Inghilterra Linda Marlowe, a differenza delle colleghe afro-americane dei film d'azione anni'70, tipo Pam Grier e Tamara Dobson, sembra non prendersi troppo sul serio, nel ruolo dell'agile detective un pò manesca, perché va all'attacco non digrignando i denti come una pantera, ma come con uno sfacciato sorriso d sfida, certa di di vincere. La seguono a ruota Gary Hope, nel ruolo del perfidio boss Kono, che interpreta un vero e proprio personaggio pulp e Richard Monette, nei panni del  simpatico socio ertotomane della protagonista  Rock Hard,che è fissato con la flagellazione, ile riciste porno e il kamasutra. Ci sono alcune scene sexy e di nudo, ma sono girate sempre con una certa...classe ed ironia. Disastrose le scene di karate (forse una cosa voluta del regista Lindaay Shonteff), ma a me piacciono lo stesso, meglio le sparatorie, benché esagerate. Con un seguito.

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