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La guerra è dichiarata

Regia di Valérie Donzelli vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La guerra è dichiarata

di cherubino
7 stelle

"GENITORI E FIGLI" è il tema in cui rientrano cinque film scelti su Rai Play, visibili senza sottostare ad alcuna formalità. Questo è il secondo e tratta di un fatto vero che sconvolge una giovane coppia: grave malattia del figlio di due anni. Se vi dico già che c'è il lieto fine vuol dire che la visione non ne soffre. Ottimismo utile.

 

 

Una bella foto b/n di Valérie Donzelli, regista, sceneggiatrice (insieme con il marito Jérémie Elkaïm), protagonista (e come lui anche personaggio) del film, autobiografia dedicata in primis al figlio Gabriel.

 

LA GUERRA È DICHIARATA (2011)

Se interessa vederlo cliccate qui

 

Risultato immagini per la guerra è dichiarata film 2011

Risultato immagini per la guerra è dichiarata film 2011

 

 

 

Risultato immagini per la guerra è dichiarata film 2011

Risultato immagini per la guerra è dichiarata film 2011

 

 

 

Solo immagini felici dei tre protagonisti, i genitori e il figlioletto, prima della "dichiarazione di guerra", quando ha due anni d'età...

....e poi una  che segna il lieto fine della vicenda: e qui il figlio ha 8 anni ed è proprio Gabriel, il vero figlio della coppia , ad interpretare sè stesso in quegli ultimi fotogrammi in cui in riva al mare si festeggia la fine della guerra, fortunatamente vinta.

 

 

Risultato immagini per la guerra è dichiarata film 2011

 

Questo è l'unico dei cinque film da me individuati su Rai Play (nell'ambito di un unico tema, "genitori e figli") che avrebbe avuto titolo per essere presentato nella Home. Infatti gode di valutazione nettamente "verde" ed è stato visto prima di me da non pochi coutenti (voto medio 7,1 /10 da 80 coutenti di cui 62 "pubblico" e ben 18 "critica") concordi sulle *** e mezza ma con punte, in alcuni casi, addirittura di 5 stelle.

D'altra parte questa seconda regia della francese Donzelli (oggi 47.enne) fu un bel successo: non solo fu premiato in un paio di festival (non tra i più famosi) ma anche considerato il miglior film di Francia candidato all'Oscar 2012 (pur non rientrando nella cinquina delle nominations).

 

Può piacere, anche assai, perchè è un bel messaggio di ottimismo: malattia molto grave di un figlio terminata con una completa guarigione che non era affatto probabile attendersi.

Realizzato con la partecipazione (in chiusura) dello stesso figlio, Gabriel nella vita, nel film Adam: nome che non mi sembra scelto a caso. Così come i nomi dei due genitori, che diventano Roméo e Juliette a significare che non necessariamente le più belle storie d'amore sono destinate a finire in tragedia.

Anzi, viene sottolineato - e sulla giustezza di questo sono assai convinto anch'io - che l'essersi trovati a lottare disperatamente insieme lui e lei a combattere una guerra in cui poteva soccombere il figlio fortifica, cementa vorrei dire, l'unione della coppia. Mentre vivevano solo per questo obiettivo disposti a tutto anche se ben poco concretamente sarebbe dipeso da loro (al punto che lei invocherà, come capita credo a tutti in occasioni del genere, l'assistenza di un Dio in cui forse non crede). Mentre nei sei anni in cui erano in guerra con un cancro al cervello del bimbo diverse coppie di loro amici si separavano per futili motivi, salvo poi riappacificarsi e separarsi di nuovo altrettanto superficialmente: non erano state "costrette" a diventare davvero coppie "per la vita".

 

Debbo dire che questo film - anche se già si sa che finirà bene - può in concreto turbare ben di più di altri che si concludono tragicamente, perchè è inevitabile pensare a seri problemi di salute che si siano vissuti nel privato, prima di tutto riguardanti figli ma anche altri familiari. Questo almeno è accaduto a mia moglie ed a me che l'abbiamo visto insieme.

 

A noi la "dichiarazione di guerra" fu consegnata, ancor più improvvisa, quando la nostra primogenita aveva l'età di conclusione felice per Gabriel, non ci fu mai rischio di morte ma gli interventi chirurgici furono molti (tutti all'estero salvo il primo, una presa in giro) e per certi versi il fatto che qui l'intervento chirurgico (uno) sia stato effettuato quando il bimbo era così piccolo è parso persino (naturalmente sapendo già come finisce la vicenda) un vantaggio e non da poco. Tutto è bene quel che finisce bene... o anche non male male, talora bisogna farselo bastare.

 

cherubino,

22.3.20

 

 

File:Elkaïm Donzelli Cabourg 2011.jpg

(Jéremie Elkaïm e Valérie Donzelli durante la presentazione del film al festival di Cabourg, nel 2011)

 

 

 

 

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(*) "GENITORI E FIGLI" - Gli altri quattro film visibili su Rai Play:

In nome di mio figlio (2015, Germania, drammatico, Damier Lukacevic) (rece22.3.20cherubino)

La madre (2014, Italia, drammatico, Angelo Maresca) (rece24.3.20cherubino)

Io, Arlecchino (2014, Italia, drammatico, Giorgio Pasotti e Matteo Bini) (rece26.3.20cherubino)

Io sono con te (l'ultimo che ho visto, non recensito, il migliore dei cinque: per me **** almeno)

 

 

 

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