Regia di Valérie Donzelli vedi scheda film
il metodo migliore per affrontare un'emozione negativa è quella di affrontarla. ci si mette di fronte, non come in un duello all'ok corrall, ma guardandosi dritti negli occhi, se le intenzioni li avessero gli occhi. se poi qualcuno decide di farci pure un film su quell'esperienza che ha causato cotante emozioni negative, perchè no, se ciò aiuta. donzelli e elkaim sono i personaggi, i protagonisti e gli interpreti e gli sceneggiatori di questo film che è poi una versione romanzata della loro esperienza. chiamarsi juliette e roméo non fa che enfatizzare il lato finzione della loro vera storia. tutto procedeva a gonfie vele, come in un film metà anni novanta con le musiche dei pixies prima e poi come in una comedie nouvelle vague con musiche francesi dantan poi. ma ecco, che all'inizio dell'esame di controllo del figlio, veniamo immersi nella storia che li ha portati a quell'esame di controllo, attraverso il viso assorto di juliette, dritti dritti attraverso il suo occhio fino ai ricordi di come tutto ebbe inizio. il pregio del film di donzelli è quello di richiedere e ottenere un grado tale di partecipazione anche agli attori non coinvolti nella loro storia personale che caratterizza mediamente il circuito attoriale francese, ma alla fine il troppo coivolgimento che portò la vera coppia a scoppiare più e più volte fino a diventare amici, ha reso esausta un pò anche la storia. non male anche perchè il film non è gravato da un pessimismo cosmico da taglio delle vene dopo la visione. il tono leggero e a volte umoristico della storia rende gradevole una storia che per fortuna ha un lieto fine. tra sufficiente e buono, ma non abbastanza da essere buono.
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