Nel centro di Göteborg, un gruppo di bulli di colore, di età compresa tra i dodici e i quattordici anni, nel giro di poco tempo ha messo a segno decine e decine di rapine ai danni di bambini e ragazzi, ricorrendo a un’astuta tecnica che chiamano l’arte del fratellino. Non usano mai la violenza fisica né tantomeno le minacce. Ma non è detto che la fortuna li assista sempre.
Quella che Östlund ci mostra è una società di classe brutale in cui svedesi rapinano svedesi, non importa da che parte stia il colore e da quale il bianco, una società dove l’indifferenza regna sovrana e l’individualismo impera.
Prima del più noto The Square, Palma d’oro a Cannes nel 2011, il cinema di Ruben Östlund aveva già imboccato con decisione la sua strada, una di quelle che fanno fare all’ autore il balzo in avanti che lo distingue dalla media e gli regala un marchio di fabbrica inconfondibile.
Stoccolma è la piazza di riferimento in The Square, maGöteborg, dove si… leggi tutto
In una città del nord Europa una babygang di ragazzini di colore perseguita alcuni coetanei bianchi con la scusa di un cellulare rubato dai secondi ai primi.
Dopo The guitar mongoloid (2004) e Involuntary (2008), Play è il terzo lungometraggio diretto dallo svedese Ruben Ostlund ed è già 'maniera'. Quadretti, schegge, brevi sequenze apparentemente disconnessi… leggi tutto
MUBI
Esistono pregiudizi che creano luoghi comuni che possono trasformarsi addirittura in leggende metropolitane.
Esistono comportamenti intransigenti e coercitivi che creano, specie nel mondo giovanile, bande dominanti e schiere di sottomessi.
E poi ci sono gli adulti, che, spesso così presi dagli impegni che li affliggono e condizionano, nemmeno si curano di rispondere alle…
Prima del più noto The Square, Palma d’oro a Cannes nel 2011, il cinema di Ruben Östlund aveva già imboccato con decisione la sua strada, una di quelle che fanno fare all’ autore il balzo in avanti che lo distingue dalla media e gli regala un marchio di fabbrica inconfondibile.
Stoccolma è la piazza di riferimento in The Square, maGöteborg, dove si…
In una città del nord Europa una babygang di ragazzini di colore perseguita alcuni coetanei bianchi con la scusa di un cellulare rubato dai secondi ai primi.
Dopo The guitar mongoloid (2004) e Involuntary (2008), Play è il terzo lungometraggio diretto dallo svedese Ruben Ostlund ed è già 'maniera'. Quadretti, schegge, brevi sequenze apparentemente disconnessi…
La sonnacchiosa Goteborg è lo sfondo del terzo film di Ruben Ostlund che traendo ispirazione da fatti giudiziari avvenuti tra il 2006 e il 2008 descrive da entomologo il minuzioso lavoro di una gang di cinque ragazzi neri tra i 12 e i 14 anni che con la tecnica del fratellino ( uno di loro si fa mostrare il telefonino dalla vittima e dice che è come quello rubato al fratello più piccolo) ruba…
Volete vedere Melancholia o The Artist prima che arrivino in sala il prossimo anno? Siete fan di Refn e non sapete aspettare per assistere al suo Drive? Amate… segue
In attesa dell'assegnazione dei premi del concorso ufficiale, oggi sono stati ufficializzati tutti i vincitori delle sezioni collaterali e anticipati i due… segue
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (1) vedi tutti
Quella che Östlund ci mostra è una società di classe brutale in cui svedesi rapinano svedesi, non importa da che parte stia il colore e da quale il bianco, una società dove l’indifferenza regna sovrana e l’individualismo impera.
leggi la recensione completa di yume