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Un'estate da giganti

Regia di Bouli Lanners vedi scheda film

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La recensione su Un'estate da giganti

di barabbovich
4 stelle

La fotocopia sbiadita di quel film seminale che fu Stand by me è ambientata tra i lussureggianti paesaggi montani del Belgio, dove tre ragazzini 14-15 enni - due di loro sono fratelli con i genitori sempre assenti - si arrabattano come possono in un'estate difficile da passare. Non sanno come tirare avanti ma sono abituati a farlo da soli, sicché raccolgono la prima occasione che si offre loro: quella di cedere in affitto per sei mesi, e per una cifra irrisoria, la casa dove abitano a un losco cocainomane. Il problema è: dove andranno a stare per tutto quel tempo? E così comincia l'avventura con la forzatura delle serrature delle case da villeggiatura, l'incontro fortunato con una filantropa, l'occupazione di una stamberga sul fiume.
Fin dalle prime scene - paesaggi magnificamente fotografati, cura dei dettagli, ritmi volutamente dilatatissimi a dispetto degli appena 83 minuti del film - si intuiscono subito gli intenti lirici del regista. Tanta abbondanza di mezzi espressivi, coniugata con la bravura dei tre piccoli interpreti, non basta però a dare all'opera un senso compiuto: in questo film che sta tra fiaba e road movie sono troppe le ellissi narrative e troppo vaghi gli intenti stessi del racconto, che finisce col risultare un'istantanea sbiadita di un romanzo di formazione che ha la durata di una sola estate.   

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