Regia di Urszula Antoniak vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 2011 - QUINZAINE DES RÉALISATEURS
Altra bella sorpresa della Quinzaine 2011.
Altro film nudo e crudo della rassegna, altro dramma umano dopo il colombiano Porfirio di Alejandro Landes; ma molte differenze geografiche e stilistiche, quasi come un segno distintivo di appartenenza: diverso continente, emisfero, paese, civilta', modi di vita e problematiche umane.
Dalla disperazione solare e colorata e materiale della poverta' sul Rio delle Amazzoni del film di Landes, alla disperazione piu' cerebrale di un paese nordico ultra civilizzato, in un ospedale da fantascenza ma asettico e freddo come la morte che ogni momento si porta via i pazienti ricoverati per il loro ultimo viaggio.
E l'angelo che amorevole li accompagna negli ultimi istanti della loro esistenza terrena e' una infermiera bionda di bell'aspetto, sola e irrisolta che non riesce a stabilire una normale relazione al di fuori di quella umanita' che mostra sul lavoro, ma che scompare nel privato. E presto il disadattamento della protagonista (ottima l'interpretazione sofferta dell' eterea attrice Bien de Moor) porta quest'ultima a relazionarsi con un individuo sadico e voyeur che accentua ancor piu' l'isolamento e la solitudine della donna.
Tragico, freddo gelido come il nordico clima in sottofondo.
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