Regia di Dante Lam vedi scheda film
Classico esempio made in Hong Kong di prodotto di genere d’alto livello e splendidamente confezionato con alla regia una sicurezza come Dante Lam, il quale realizza un action thriller davvero molto interessante incentrato sulle figure degli “stool pigeon” appunto, ovvero gli infiltrati, come già avveniva nella trilogia di Infernal Affairs di Alan Mak (deludente nell'ultimo The lost swordsman).
Appena uscito di prigione Ghost Jr. ha un grosso debito da pagare e una sorella da proteggere, si ritrova quindi con le spalle al muro quando il detective Lee gli chiede di infiltrarsi in una importante banda di rapinatori di gioiellerie per permetterne la cattura. La sceneggiatura regge splendidamente e tutte le sottotrame, anche quelle romantiche, si incastrano perfettamente con gli eventi principali, tratteggiando così una galleria di personaggi convincenti e sfaccettati, ognuno con le proprie luci ed ombre. Anche se non mancano scene riflessive e addirittura toccanti, il ritmo è quello di un treno lanciato a folle velocità grazie a scene d’azione articolate e ben riuscite che si avvalgono anche di una violenza realistica e spesso brutale. Apprezzabilissima anche la scelta del tono della narrazione, nero e cupissimo, che non fa sconti a nessuno dei suoi personaggi pur senza accanirsi contro di loro, risultando quasi disperato nella sua apparente impossibilità di redenzione e suggellato da un finale compiuto e convincente
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta