Regia di Lone Scherfig vedi scheda film
Il 15 luglio 1988 Emma e Dexter, appena laureati, passano la notte insieme senza però fare sesso; negli anni successivi le loro vite scorrono in apparenza parallele, ma con tangenze a (quasi) ogni 15 luglio. Il film ricalca la formula di Harry, ti presento Sally, anche se allo spettatore italiano richiama inevitabilmente Dieci inverni (entrambi, peraltro, si estendevano per una durata molto inferiore): un’amicizia alla quale serve tempo e pazienza per trasformarsi in amore. Tutti i 15 luglio funzionano come ponti che collegano un’ellissi e l’altra: momenti clou ma non esclusivi, dato che varie cose accadono anche fuori scena. Lui è ricco, abita in un lussuoso loft, ha un sacco di donne, conduce programmi trash in tv, si sposa e divorzia; lei è povera, fa la cameriera in un ristorante messicano, diventa insegnante, convive con un comico fallito, scrive un libro di successo. Protagonisti bellocci, ma inespressivi e piuttosto antipatici. Per più di metà non scatta la scintilla: tutto è prevedibile e sembra avviarsi verso lo scontato lieto fine. Invece le attese vengono ribaltate: l’ultima mezz’ora è veramente bella, toccante, e spingerebbe quasi a dare più della sufficienza. Non si limita a concludere la storia ma ne ripercorre l’inizio in flashback, aggiungendo, precisando, come per accarezzare ricordi che non si ha il coraggio di abbandonare: c’è la malinconia del tempo che passa, della giovinezza perduta, dei sogni non realizzati.
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