Regia di Charles Chaplin vedi scheda film
Essere geni significa rimanere lucidi di fronte a tutto. Per capire la realtà bisogna essere cinici, per comprendere il proprio tempo bene e male devono camminare insieme. Quando la classe media reagisce al sistema che gli mette in pericolo tutto, sa diventare spietata , quando il sistema crolla questa è pronta ad appoggiare le idee più violente, solo per mantenere e migliorare il proprio tenore di vita. Questo ci è successo tra le due guerre e questo ci dice Chaplin ( e Orson Welles che scrisse il soggetto) in un mondo dominato dalla crisi economica e dai giochi della borsa uccidere può essere l'unica alternativa all'uccidersi. Il problema di Verdoux e semmai l'individualismo, il suo nemico è la povertà, la sua forza è saper sfruttare le sue doti di corteggiatore per poter disporre delle ricchezze delle sue mogli sparse per la francia. Le sue idee sulla eutanasia come valore positivo echeggiano le idee dell'altro baffetto quello tedesco, mostrando però un ultimo bagliore di pietà umana di fronte alla povera amante di un disabile. I momenti comici non possono che essere ridotti al minimo, quando però il regista si ricorda di essere stato il personaggio-autore-attore comico più famoso diventa trascinante, il modo in cui non riesce ad uccidere una delle mogli sulla barca è staordinario. Dopo aver tentato di fermare la guerra o quantomeno di deviarne il corso con il film precedente e dopo aver ucciso il vagabondo dandogli la parola per un estremo tentativo di pacificazione. Dopo tutto questo c'è questo capolavoro che descrive con estrema lucidita il come si è arrivati a quello di come la storia di tanti Verdoux possa diventare la storia ufficiale così che l'omicidio diventi la soluzione finale.
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