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Le livre magique

Regia di Georges Méliès vedi scheda film

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stanley kubrick

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Le livre magique

di stanley kubrick
8 stelle

Grandioso film di Méliès, della durata di soli tre minuti, che fa rendere la pellicola un cortometraggio bellissimo. Il titolo, Le Livre Magique, si ispira al libro con cui il protagonista, interpretato dallo stesso regista del corto, fà apparire i personaggi che sono all'interno dei fogli del libro. Quest'ultimo ha le fattezze di un gigante, che rappresenta la dominanza, anche se inerme, su tutti gli altri personaggi. Risulta anche essere una specie di controllore sui personaggi, cinque in tutto, con indosso vestiti che sembrano andare verso una specie di movimento che ricorda la commedia dell'arte. La stanza in cui Méliès offre agli spettatori la magia, l'illusione delle figure che si trasformano, tutto ad un tratto, in persone vere e proprie, è piccola, quasi claustrofobica ma estremamente efficace. All'interno della stanza si possono notare uno scheletro, tipo quelli che si usano al giorno d'oggi in classe, per spiegare agli alunni tutte le ossa che si trovano all'interno del corpo umano, due orologi, uno a pendolo e uno di quelli che si attaccano al muro, una finestra, che stà a simboleggiare la fuoriuscita dei personaggi che prima si trovavano tra le pagine del libro, una panchina, quella che sostiene il libro gigante, protagonista immobile dell'intero cortometraggio. Oltre a queste cose, tanti altri oggetti si trovano all'interno della stanza, per cercare al massimo il modo di riempire quest'ultima. Quando i personaggi che fuoriescono dal libro cominciano a, sembrerebbe, litigare, il protagonista non sà che fare, se non far comparire dal libro un altro personaggio, più anziano che, finalmente rimetterà le cose a posto. Un mago, però, rimane fuori dal libro e comincia a "combattere" con l'illusionista, sembra mettere in dubbio le capacità illusorie del protagonista, come se lui fosse inferiore per grado di magia alla finta riproduzione delle fattezze illusiore del libro. Quando, dopo aver rimesso al suo vero posto l'ultimo dei cinque, il protagonista viene risucchiato dal libro per poi ricomparire dalla porta, scoppio in una risata. Perchè, a quei tempi, doveva davvero fare ridere la gente. Méliès inaugura e chiude il film con un inchino, come se gli spettatori fossero la macchina da presa che il regista punta su un posto fisso, senza mai scollarsela. Ma era il 1900 e aver fatto un corto così "pieno" di effetti speciali, è veramente sublime. Méliès, oltretutto, a quei tempi, era il mago della cinematografia per tutti gli effetti speciali. E quell'inchino che chiude e apre il film, già citato, mi fà ancora venire i brividi. Da riscoprire.

P.s. Ringrazio vivamente l'utente FABIO1971 per avermi fatto scoprire questo bellissimo cortometraggio di Méliès. Grazie ancora.

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