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Contagion

Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film

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La recensione su Contagion

di Furetto60
6 stelle

Idea vecchia,ma ben realizzata.

Quando Beth Emhoff ,l'affascinante Gwyneth Paltrow,torna a Minneapolis dopo un viaggio d’affari ad Hong Kong, quello che pensava fosse solo un banale fastidio da  jet lag, è invece il contagio di una malattia "indefinibile"infatti,dopo due giorni di agonia, la donna muore in un pronto soccorso ed i dottori non ne sanno spiegare il motivo, ad un incredulo e addolorato marito, che peraltro perderà anche un figlio per le medesime corcostanze.Dopo qualche tempo e tante morti ancora, s'intuisce che un virus letale,che non si riesce ad identificare,  si sta diffondendo rapidamente per via aerea e uccide i malcapitati in pochi giorni.I medici del Center for Disease Control e dell'OMS e tutta la comunità medica mondiale congiuntamente,si industriano allo scopo di  isolarlo, e circoscrivere il contagio iniziato a Hong Kong, per trovare una cura, e impedire il rischio di una nuova pandemia su scala  mondiale e soprattutto per arginare il panico, che già si sta già diffondendo tra la popolazione,Tuttavia comiciano a circolare notizie false e tendenziose, che alimentano la psicosi collettiva,creando situazioni di caos e disordini sociali, difficilmente gestibili,aggravati dall'azione di qualche "sciacallo"che prova a sfruttare la situazione, su un piano squallidamente commerciale,spacciando prodotti inutili come il  rimedio omeopatico denominato" forsizia" per antidoto alla malattia, usando, come veicolo pubblicitario un blog truffaldino,Ovviamente,l'happy-end è garantito,grazie all'opera misericordiosa  di medici volenterosi e coraggiosi,il vaccino alla fine verrà  trovato,testato e utilizzato.Molto interessante e suggestiva  la sequenza finale che velocemente,racconta con pochi ma eloquenti fotogrammi,tutta la catena della diffusione del virus, fino a raggiungere la sfortunata Beth Emhoff , il paziente "zero".

Da Andromeda in poi,serie tv e film che hanno sfruttato,questo tema,ce ne sono state a bizzeffe.I film sul "contagio" rappresentano da tempo uno dei generi più fortunati e redditizi del cinema mondiale.non è un caso che abbia preso piede soprattutto nell’ultimo decennio, periodo in cui si sono moltiplicati i falsi allarmi su epidemie letali e incontrollabili,come la Sars nel 2003 e la febbre suina, o H1N1 nel 2009.Ovviamente la traccia sul piano  sociologico e psicologico  è molto interessante, la reazione umana a qualcosa dì misterioso e pericoloso, ci restituisce la fragilità dell'uomo,la sua natura sostanzialmente debole, di fronte ad  eventi, imponderabili, rispetto a cui,spesso  può solo subire, senza riuscire ad incidere più di tanto.

Il regista dunque sfrutta un'idea vecchia, declinandola tuttavia in un accezione intrigante.

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