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30 Minutes or Less

Regia di Ruben Fleischer vedi scheda film

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La recensione su 30 Minutes or Less

di supadany
5 stelle

Ci vuole poco a gettare alle ortiche I crediti guadagnati e questa regola vale benissimo per Ruben Fleischer che con “Benvenuti a Zombieland” (2009) si era fatto notare positivamente e che con questo successivo film non si conferma affatto, anzi compie un cospicuo passo indietro, nonostante non sia tutto da cestinare.

Nick (Jesse Eisenberg) vive senza obiettivi concreti consegnando pizze a domicilio, ma quando s’imbatte in due aspiranti criminali (Danny McBride e Nick Swardson) che lo costringono a rapinare una banca per salvarsi la pelle si trova con le spalle al muro.

Insieme al suo amico Chet (Aziz Ansari), con il quale c’è pure qualche conto in sospeso, deve preparare la rapina e capire come salvarsi la pelle.

 

 

Non manca di certo il ritmo, però le idee latitano, sembra che viga l’improvvisazione che di per se non è certo un male, però questa da sola non può reggere uno scenario per una novantina di minuti.

La trama è esile, per carità c’è, ma è allo stesso tempo sostenuta in maniera debole, la partenza è sparata a razzo, ma poi il tutto si arricchisce di parecchie uscite fuori luogo (nel caso del richiamo al mitico Jason Voorhees siamo dalle parti del sacrilegio).

Il fatto che la commedia si arricchita da implicazioni thriller (rapina in banca ed inseguimenti) poco aggiunge, per lo più la sensazione generale è che sia tutto gestito in maniera un po’ grossolana (addirittura i protagonisti escono dalla banca senza passamontagna) ed il finale è di rara inessenzialità, privo di una panoramica complessiva che non poteva mancare ed il fatto che qualcosa si muova lungo i titoli di coda, questi sì sono gustosi, non è una scusante a 360°.

Poi Jesse Eisenberg ha la sua dote di simpatia (e bravura), purtroppo Aziz Ansari non va oltre la macchietta, ma soprattutto Danny McBride si conferma essere un comico senza grandi qualità e la sua spalla Nick Swardson poco aggiunge, certo Fred Ward vale il prezzo del biglietto, Michael Pena è sapientemente sopra le righe e Dilshad Vadsaria ha un freschezza fuori mercato.

Un film debole, che si regge su fattori secondari che in parte la salvano, ma rimane troppo poco per giustificarla in toto.

Contestabile.   

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