Regia di Will Gluck vedi scheda film
Classica sciocchezzuola americana, ma che comunque viaggia piuttosto spedita, un po’ grazie a scelte di cast alquanto felici sia nei ruoli principali che nel ricco parterre di comprimari, un po’ perché riesce a muoversi con leggerenza ed efficacia in un rapporto di coppia che poi di coppia effettiva non è.
Jamie (Mila Kunis) e Dylan (Justin Timberlake) si conoscono per lavoro, ma trovandosi vicendevolmente carini, e non avendo voglia di una relazione seria, finiscono col diventare i più classici dei “tromba amici”.
La promessa che si fanno è quella di non far diventare la storia seria, ma quando lui la porta dai suoi famigliari le cose cambiano, un po’ perché lei si affeziona, un po’ perché lui si comporta da emerito stronzo.
Un buon ritmo caratterizza questo “Friends with benefits” (il titolo originale è “stranamente” più stimolante ed adeguato di quello italiano), che parte a razzo e che rallenta parzialmente solo quando il cuore fa inevitabilmente capolino.
Ma anche questo frangente viene risolto con una certa agilità, insomma non abbiamo la più classica trasformazione assoluta che avrebbe fatto storcere giustamente il naso, ma una scena carina (il “flash mob”); ammetto di essermi emozionato sarà il periodo non lo so, ma porta il giusto sereno senza cadere nell’eccesso di mielosità.
La parte del leone comunque la fa il cast, una logorroica, e affascinante di natura, Mila Kunis la fa da padrona, Justin Timberlake si difende in scioltezza, mentre i comprimari famosi sono molteplici, da un mattacchione Woody Harrelson (azzeccata la scelta di mettere un macho maturo come lui nella parte dell’omosessuale), ad una Patricia Clarkson alternativa (versione figlia dei fiori), probabilmente solo il ruolo affidato a Richard Jenkins poteva essere evitato per non appesantire un contesto che di pesante non ha proprio nulla.
Comunque il risultato è frizzante, commerciale senza vergogna, divertente nei limiti del caso, forse un po’ troppo allungato e (ri)pulito in alcuni segmenti (vedi gli incontri di sesso), ma anche in grado di fornire i giusti appigli per godersi la storia senza tante pretese, trovandoci comunque i sottotesti giusti per potergli attribuire la considerazione che merita.
Un film dunque semplice, diretto e piuttosto efficace, una storia d’affetto moderna ed a suo modo alternativa, ma poi da maschietto, chi non sognerebbe una storia così con una come la Kunis (va detto anche che il fatto iniziale per cui viene mollata da un bruttone assoluto non regge proprio)?
Scanzonato.
Probabilmente più furbetto che bravo, ma la direzione nell'insieme è meglio di tante altre applicate ad un genere che negli States spesso riesce a dare il peggio di se.
Bella, e non è una novità.
Non gli viene chiesto molto a livello recitativo ed in quanto a "grazie" fa venire i capogiri.
Assolutamente consona alla situazione.
Sicuramente spigliato ed è già più che sufficiente per ben figurare in questo film.
Più che sufficiente.
Parte assolutamente secondaria, ma ben fatta.
Bella scelta del casting, lui bravo e sopra le righe come sempre con assoluta nonchalance.
In vesti alternative, sempre con un'abilità non trascurabile.
Goduriosa.
Piccola parte nella quale non sfigura.
Personaggio probabilmente un pò eccessivo e non necessario fino in fondo.
Partecipazione accantonabile.
Sufficiente.
Sufficiente.
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