Regia di Alice Rohrwacher vedi scheda film
Marta è una bambina che si sta preparando per la cresima. Vive in un paese del sud che trasuda povertà, tra case essenziali sullo sfondo e il mare a poca distanza. Dovrebbe essere un periodo sereno della sua vita, mentre si addentra nei misteri della religione; ma presto si trova a confrontarsi non con Dio, ma con chi incautamente professa la sua fede.
Esordio felice per la regista Alice Rohrwacher, sorella dell'attrice Alba, che con questo film dimostra di avere le capacità di addentrarsi con consapevolezza nel recinto del cinema d'autore. Corpo celeste è un ritratto sociale che mostra il compromesso di essere adulti - adulti con il coraggio di voler insegnare cos'è la fede e quindi la moralità. Eppure tra la parola di Dio e la realtà dei fatti c'è una concreta distanza. Così abbiamo il prete diviso tra bibbia e cellulare, che spera di essere spostato in una chiesa più importante e magari diventare vescovo, mentre cerca di raggranellare firme per i politici del luogo e ottenere gli agganci necessari. Insieme a lui la catechista invasata, che predica Gesù e razzola male, che dopo una figuraccia prende a schiaffi la piccola protagonista, che non esita a far ammazzare dei gattini trovati per caso in uno scantinato. E la stessa Marta non può che assistere attonita al mediocre spettacolo, nella confusione del dover diventare adulti tra il miraggio di ciò che è religione e il comportamento ambiguo di chi dovrebbe essere da esempio. Gesù era arrabbiato, le dice un prete incontrato per caso, anch'egli coinvolto nel disincanto. E se Gesù era arrabbiato, forse si capisce anche il perché.
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