Regia di Alice Rohrwacher vedi scheda film
L'esordio di Alice Rohrwacher dietro la macchina da presa mi ha (parzialmente) deluso: se, da un lato, 'Corpo celeste' denota una certa maturità e scelta autoriale nel pedinare - quasi come in un film dei fratelli Dardenne - la sua giovane protagonista, e una cura nel descrivere tanto il paesaggio che la circonda quanto il disarmante contesto in cui vive, dall'altro quest'opera prima contiene, a livello di delineazioni di qualche personaggio e di recitazione di alcuni membri del cast, dei difetti piuttosto evidenti.
Mentre la giovane protagonista, resa con personalità e decisione dalla giovane Yle Vianello, con i turbamenti e le indecisioni ma anche il coraggio e la sfrontatezza, tipiche della sua età, è il punto di forza della pellicola, lo stesso non si può dire del prete più interessato alla sua ascesa nei vertici ecclesiastici che alle anime dei suoi fedeli (Salvatore Cantalupo) e soprattutto della perpetua, nonché improvvisata catechista (Pasqualina Scuncia, la cui recitazione è proprio 'parrocchiale').
Tali caratteri mirano a colpire il carrierismo di certi prelati il primo e la superstizione mista all'ignoranza il secondo, ma entrambi necessitavano di scelte più articolate e meno banali in sede di sceneggiatura.
Voto: 6.
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