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Corpo Celeste

Regia di Alice Rohrwacher vedi scheda film

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La recensione su Corpo Celeste

di bradipo68
8 stelle

Forse questo neorealismo del nuovo millennio esplorato anche dalla cinepresa della talentuosa Alice Rohrwacher (che spero presto si affranchi dall'appellativo "la sorella di.." perchè lo merita) è la strada da seguire per il cinema italiano di qualità, non prettamente autoriale ma capace di arrivare con semplicità sia al pubblico che alla critica.Quel cinema medio,insomma, che da noi manca da troppi anni.
Corpo Celeste è la storia di una famiglia ristretta costretta a un immigrazione al contrario:loro dalla Svizzera sono tornati a Reggio Calabria e si sono dovuti rituffare nelle contraddizioni di una terra così aspra e avara di soddisfazioni .
La cinepresa segue da vicino soprattutto il percorso della tredicenne Marta(una stupenda,volitiva Yle Vianello),poche parole ma uno sguardo che dice tutto quello che la sua bocca non articola.
Il suo approccio col corso pre-Cresima è perlomeno traumatico ma non per colpa sua. Segue una sorta di catechismo horror perchè è orrorifica la sua insegnante(una perpetua vecchio stampo), orrorifiche sono l'atmosfera che respira durante la preparazione e sono decisamente horror le esibizioni canore insegnate loro di pura derivazione dai peggiori istinti televisivi.
Una catechesi degna di un reality show da paura e che cita il modello televisivo(basso) piuttosto che basarsi sulle Sacre Scritture.
La parrocchia è un rifugio sicuro in mezzo al nulla e proprio da questa posizione privilegiata può fare opera di proselitismo.
E' da leggere in modo politico la figura del parroco che aspira a qualcosa di più importante e si spende più per far eleggere il sedicente amico a cui chiedere un favore, che per fare il pastore di anime.
Cerca una promozione sul campo probabilmente senza averne meriti e fregandosene abbastanza dei suoi fedeli(e della sua perpetua legata a lui in modo particolare).
Ma le figure del vescovo( che sembra impagliato) e del suo assistente (che sembra un discendente del Max Schreck del Nosferatu di Murnau), ancora decisamente horror nella loro caratterizzazione,non sembrano curarsene.
Corpo Celeste non è un film anticlericale in toto: è semplicemente uno scorcio di quello che può diventare la Chiesa in particolari situazioni sociali.
Da non prendere in accezione totalmente negativa perchè è sempre un importante punto di aggregazione sociale e una figura di riferimento concreta per molte vittime di disagio.
Ma è altrettanto importante sottolineare che la Chiesa è fatta di uomini e costoro possono sbagliare,deformando l'insegnamento divino o lasciandosi prendere dall'interesse personale piuttosto che da quello collettivo.
Marta è il mezzo attraverso cui noi veniamo a conoscenza di tutto questo.
E'il granello di polvere che inceppa un meccanismo altrimenti perfetto nella sua derivazione trash televisiva.
Perchè questa parrocchia non è un riferimento  per anime in difficoltà: è semplicemente frutto tipico di una controcultura televisiva abituata alla forma più che alla sostanza.
E quel crocifisso alla deriva nelle acque è il simbolo di questo sbandamento degli ideali che si respira a pieni polmoni in questa parrocchia.
Lo sguardo di Marta che, entrata nel tunnel dell'adolescenza cerca figure a cui ispirarsi nel mondo degli adulti, è quasi smarrito perchè privo di quei punti di riferimento che aiutano nella crescita.
E' diversa dagli altri, forse è lei quel Corpo Celeste che può essere di riferimento agli altri.

Su Alice Rohrwacher

regia puntuale e precisa anche con attori non professionisti

Su Anita Caprioli

quasi spaesata

Su Salvatore Cantalupo

bella prova

Su Renato Carpentieri

cameo prezioso

Su Yile Yara Vianello

molto brava

Su Pasqualina Scuncia

ua rivelazione

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