Regia di Alice Rohrwacher vedi scheda film
Quando alcuni registi europei indagano all'interno delle loro realtà sociali, abbracciando tematiche che analizzano i modelli portanti, il costume, i valori che emergono, lo fanno con rigore e senso etico esemplare. Pensando invece a tante pellicole italiane contemporanee sembra che si resti troppo nella commedia, e lo sconforto è in agguato. Corpo celeste, e già il titolo è una premonizione, è la felice smentita di tutto ciò. Senza cadere nel caricaturale, o senza allargare a dismisura lo spaccato sociale che disperderebbe il corpo centrale della vicenda, mette lucidamente a fuoco un momento di crescita di una ragazzina tredicenne, Marta, ritornata in Calabria con la madre e la sorella dopo dieci anni di emigrazione in Svizzera. Marta, inserita in un gruppo di coetanei che si preparano alla cresima, misura su di sè lo spaesamento e l'estraneità ad una comunità adulta vuota e senza più identità, che tenta al massimo di sopravvivere imitando superficiali modelli televisivi e associando un'inconsistente sentimento religioso a valori consumistici e definitivamente corrotti. La ragazzina sente la sua diversità, la non appartenenza a quella visione della realtà, ma attraverso di essa inizierà il suo percorso di formazione senza protezione, senza appigli cui ispirarsi. La regia compie scelte precise: le luci sono naturali e oscure, i silenzi, le pause, gli sguardi, sono quelli giusti, sono semplicemente veri, sono lo specchio di ciò che vogliono riprodurre. Personaggi come il prete, la madre, e soprattutto la catechista, immortalano lo sfacelo, lo sbandamento e il torpore che coinvolge non solo le periferie o il sud, ma il tessuto sociale di un'intera nazione. Il suo simbolo è il corpo sfatto della catechista ( una brava attrice non professionista, Pasqualina Scuncia) che si merita l'inquadratura soffermata su di lei, quando delusa dalla supponenza delle autorità religiose si butta sul letto, in un ridicolo e potentissimo tuffo nel nulla che la anima. Esordio promettente della regista Alice Rohrwacher che stimola l'attesa per nuove prove del fuoco.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta