I genitori della tredicenne Martina, rimasti senza lavoro in Svizzera, decidono di rientrare a Reggio Calabria, loro città d’origine, estrapolando la figlia dal contesto in cui è cresciuta. L’arrivo in terra calabra produce un effetto di straniamento nella ragazza, privata dei vecchi amici e delle sue abitudini, incapace di adattarsi alla nuova vita. Grande aiuto le arriverà dall’iscrizione al corso di cresima in parrocchia.
Note
Il film è elegante e feroce, sentimentale e allo stesso tempo clinico - ma mai cinico - nel mostrarci le miserie del nostro presente bigotto e grottesco, specchio di un Paese e di una (in)civiltà decadente. E Pasqualina Scuncia, moderna perpetua, è il capolavoro nel capolavoro: i messaggi più inquietanti, dirompenti, (dis)umani passano dal suo sguardo malinconico e inconsapevole.
La giovanissima Yile Vianello marca a fuoco Corpo Celeste, ottimo debutto di Alice Rohrwacher, poi verrà Lazzaro felice, regista in crescita esponenziale.
Il film è spassoso però... chi ha principiato la moda di girare film come fossero spezzoni di Real TV andrebbe crocifisso in sala mensa! Su un crocifisso figurativo, beninteso. Per il resto: Vallecamonica, Calabria; sempre d'attualità.
L'estetica del brutto e l'etica dell'ignoranza di un sud retrogrado e sottosviluppato (parlo da terrone orgoglioso). Un esempio odierno di come Cristo sia ancora fermo a Eboli. Bellissimo corpo celeste nel buco nero del cinema italiano. "Mi sintonizzo con Dio: è la frequenza giusta".
Voto: 8
* * * ¾ 1. L'ira di religione. [20] Entrò in una casa e si radunò di nuovo attorno a lui molta folla, al punto che non potevano neppure prendere cibo. [21] Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché dicevano : « E' fuori di sé ». Vangelo di Marco, 3 : 20-21 ( Passi dei parenti di Gesù ) 2. La chiesa catodica. E' tempo di… leggi tutto
Una ragazzina, appena trasferitasi dalla Svizzera alla Calabria, si prepara alla cresima sotto la guida di una catechista cicciona e tendenzialmente isterica. Il film vuole essere letto in prima battuta come un pamphlet anticlericale, e sotto questo aspetto non brilla per originalità: la vita parrocchiale è un mostruoso concentrato della più becera mondanizzazione di stampo… leggi tutto
I NOSTRI CORPI CELESTI
Esordisco consentendomi un aneddoto personale che trovo discretamente pertinente: prima di arrivare, ormai trentenne, a maturare la necessità di sentirmi anche formalmente estraneo all'istituzione Chiesa Cattolica Apostolica Romana e dunque esercitare il diritto - che, colpevolmente, ignoravo - di sbattezzarmi, sono passato anche io attraverso tutte le tappe della… leggi tutto
Questo film ci descrive la difficile adolescenza di una ragazzina, Martina (Yle Vianello), appena arrivata dalla Svizzera in Calabria, introducendoci subito nella brutta realtà della periferia del vecchio capoluogo, stretto d’assedio dall’immondizia e da strutture abbandonate – e altamente deturpanti – di lavori pubblici lasciati incompiuti.…
Corpo celeste Italia/Svizzera/Gran Bretagna 2011 la trama: Marta una ragazzina di tredici anni, viene dalla Svizzera e torna a vivere a Reggio Calabria, la sua città natia insieme alla madre ed alla sorella maggiore diciottenne. Il cambiamento e l’ambientamento non sarà facile da affrontare e superare, anche se la ragazza ha buona volontà, insolita maturità e…
Teen-movies, quanti ne abbiamo visti! Molti associano il tema esclusivamente alle goliardate un po’ screw del genere American Pie, su cui non ho intenzione in questa sede di esprimere alcun giudizio. Esiste in…
Una ragazzina, appena trasferitasi dalla Svizzera alla Calabria, si prepara alla cresima sotto la guida di una catechista cicciona e tendenzialmente isterica. Il film vuole essere letto in prima battuta come un pamphlet anticlericale, e sotto questo aspetto non brilla per originalità: la vita parrocchiale è un mostruoso concentrato della più becera mondanizzazione di stampo…
Marta è una bambina che si sta preparando per la cresima. Vive in un paese del sud che trasuda povertà, tra case essenziali sullo sfondo e il mare a poca distanza. Dovrebbe essere un periodo sereno della sua vita, mentre si addentra nei misteri della religione; ma presto si trova a confrontarsi non con Dio, ma con chi incautamente professa la sua fede.
Esordio felice per…
È un film fatto bene. Peccato che sia orrendo. È brutto dal principio alla fine. Mi ha lasciato la spiacevolissima sensazione di aver perso del tempo a guardarlo, per questo motivo aggiungo a quel tempo 5 minuti e scrivo queste tre righe di commento.
Non riesco nemmeno a ricordarne il titolo.
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Commenti (5) vedi tutti
Primo lungometraggio di Alice Rohrwacher, tratto liberamente dall’omonimo romanzo di Annamaria Ortese.
leggi la recensione completa di laulillaLa giovanissima Yile Vianello marca a fuoco Corpo Celeste, ottimo debutto di Alice Rohrwacher, poi verrà Lazzaro felice, regista in crescita esponenziale.
leggi la recensione completa di claudio1959Riprese stranianti e noia TOTALE!!! .... Voto 4--
commento di BradyIl film è spassoso però... chi ha principiato la moda di girare film come fossero spezzoni di Real TV andrebbe crocifisso in sala mensa! Su un crocifisso figurativo, beninteso. Per il resto: Vallecamonica, Calabria; sempre d'attualità.
commento di andenkoL'estetica del brutto e l'etica dell'ignoranza di un sud retrogrado e sottosviluppato (parlo da terrone orgoglioso). Un esempio odierno di come Cristo sia ancora fermo a Eboli. Bellissimo corpo celeste nel buco nero del cinema italiano. "Mi sintonizzo con Dio: è la frequenza giusta". Voto: 8
commento di ProfessorAbronsius