Regia di Tomas Alfredson vedi scheda film
Noiosa trasposizione di un celebre libro del ’74 di Le Carrè. E’ infatti ambientato in pieni anni ’70, dunque in piena Guerra Fredda, un’epoca che ora sembra preistoria. Forse anche il fatto di essere fuori tempo massimo, e di essere molto noioso, non me lo hanno fatto apprezzare sto granchè. Comunque, si narrano le vicende di una talpa russa infiltrata da anni al top dei servizi segreti inglesi, e di come qualcuno verrà incaricato di scoprirne l’identità. L’azione è quasi zero, tutto è a livello di congetture, deduzioni, ispezioni, e dunque pochissime le emozioni, dato che tutto rimane a livello molto cerebrale. E, tra nomi e trama, a volte ci si perde un po’. Il cast è ottimo, di altissimo livello, dal protagonista Gary Oldman, giustamente candidato all’Oscar, giù fino ai soliti eccellenti caratteristi britannici. Dirige Alfredson, lo stesso dell’ottimo Lasciami entrare; qua vuole dare un taglio analogo, l’effetto complessivo è fascinoso, ma straniante, e forse pure sbagliato.
Film che ha partecipato senza successo a Venezia, e che ha avuto 3 nomination agli Oscar. Budget minore, incassi onesti.
Bravo è bravo, ma meglio prima
Eccellente
Parte minore, bravo
Al solito, bravo
Sempre un piacere
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