Regia di Tomas Alfredson vedi scheda film
VOTO 7,5 INAFFERRABILE (Cinema 24 Gennaio 2012) John Le Carrè non è Ludlum o Follett, è qualcosa di diverso e "La talpa"/"Tinker Tailor Soldier Spy" è uno dei suoi romanzi migliori, uno dei punti di riferimento del genere negli anni 70, un bestseller di qualità. Alfredson parte da questo. E' evidente siamo di fronte all'ennesima sfida rivisitatrice della sua carriera ("Lasciami entrare" docet) sotto la benedizione dello stesso scrittore. Il film così si basa su degli elementi classici: il fascino della ricostruzione ambientale (mai turistica) e la complessità della trama (il labirinto delle azioni confonde e ricrea l'atmosfera di continui inganni), rimanendo però scomposto nella struttura narrativa. Il regista infatti inserisce scene madri (l'inizio a Budapest, il ballo) come punti di riferimento, intorno alle quali si accumulano gli eventi liberi da gabbie temporali, ma ordinate solo dai luoghi, il quando si confonde con il dove. L'aggiunta progressiva di particolari, amplifica e riordina il filo logico della rappresentazione profondamente umana del noto schema spia-controspia. L'amore è la variante impazzita, l'enigma sull'identità del traditore è secondario, anche i piani più razionali e complessi cadono di fronte all'imprevedibilità amorosa/istintiva dell'uomo. La ragione soccombe, il messaggio è abbastanza disarmante ma anche profondamente romantico e Alfredson controlla la messinscena egregiamente, aprendo a possibili divagazioni più 'commerciali' (la love story alla "Spy Game", le scene più action) rimanendo però sempre fedele alla scelta stilistica iniziale. Gli attori aiutano eccome ma il fascino della pellicola è nascosto in questa inafferrabilità, sospesa fra disillusione e beffarda accettazione dell'ambiguità umana, mostrando una notevole stratificazione nei contenuti, codificabile per mezzo di altre visioni o dalla lettura del libro in questione.
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