Regia di Garry Marshall vedi scheda film
A ognuno il suo cinepanettone luccicante, plastificato e distante mille miglia dai problemi del mondo reale. Garry Marshall, una volta cantore di favole sentimentali di culto quali Pretty Woman e Paura d’amare, da qualche tempo si è riciclato come corrispettivo americano del nostro Neri Parenti, e dopo il San Valentino di Appuntamento con l’amore regala un’altra sarabanda corale di volti noti in imbarazzanti performance alimentari. Il pretesto narrativo è la notte di Capodanno a Times Square, dove tradizione impone che dal 1907 venga fatta cadere la sfera di cristallo Waterford. Marshall incrocia storie e storielle in un “dietro le quinte” dell’evento visto dagli occhi di organizzatori, cuochi, passanti e - giusto per non farsi mancare facili lacrimucce - persino di un malato terminale interpretato da Bob De Niro, in inarrestabile caduta libera. «La telecamera potrebbero anche mettermela nella patata, ne varrebbe la pena»: Jessica Biel sembra involontariamente alludere all’importanza della regia, marginale a dir poco nell’affannoso tentativo di imprimere carisma agli sciapi attori più giovani (tra i quali l’ex bimba di Little Miss Sunshine Abigail Breslin) e di rivitalizzare quelli in cronica senilità espressiva. Tra simbologie asfittiche di vita, morte, amore e maternità l’unico assente è chi lo stipendio se lo guadagna sudando. E le note di Bon Jovi suonano come una marcia funebre per la defunta commedia Usa.
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