Regia di Jalmari Helander vedi scheda film
LA COSA con Babbo Natale al posto dell'alieno.
Ovviamente il tono è beffardo, sebbene all'occhio di un mediterraneo potrebbe non apparire così evidente. D'altronde anche per ambientarsi in una commedia di Kaurismäki ci vuole il suo tempo.
Ci tengo a precisarlo subito per rispondere a chi guarda il film e poi si sente in dovere di scrivere in una recensione che la trama è assurda.
Anche DRACULA DI BRAM STOKER ha una storia stravagante, semplicemente perché stiamo parlando di un genere fantastico. Anzi, bisogna precisare che il peggiore difetto di un horror è il volere razionalizzare (lo dimostrano l'inferiorità della versione americana di THE RING rispetto all'originale e la superiorità di THE HUMAN CENTIPEDE 2 sul capostipite).
RARE EXPORTS è girato bene e funziona perché rispetta le regole stabilite al proprio interno. Tanto basta per farne un buon film.
Il respiro è internazionale (un modo più carino per dire che lo stile è omologato allo standard americano), ma l'idea di partenza pesca nella tradizione locale, come il norvegese TROLLHUNTER, sempre del 2010. In tal modo, entrambi i film ottengono un vantaggio di partenza su altri titoli apolidi.
Come ogni racconto di Natale che si rispetti la storia è narrata dal punto di vista del bambino. Gli adulti sembrano invece balzati fuori da IL GRANDE LEBOWSKI.
Qualcuno si è sorpreso nel vedere i pargoli con i fucili in spalla. Onestamente non so se in Lapponia sia plausibile, magari a causa dei lupi, o se si tratta dell'ennesima trovata con cui si vuole accentuare ironicamente la virilità dei finlandesi. Infatti, si noti bene, in tutto il film non appare neanche una donna.
Per concludere RARE EXPORTS è una favola nera venata di humor. Se fosse stata realizzata dagli americani, l'avrebbe diretta Joe Dante, tanto per intenderci.
Quindi, se l'anonimo spettatore sceglie di vedere un horror con Babbo Natale e poi afferma «Ma è un film stupido!», credo che debba porsi qualche domanda su se stesso.
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