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Trasporto eccezionale - Un racconto di Natale

Regia di Jalmari Helander vedi scheda film

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La recensione su Trasporto eccezionale - Un racconto di Natale

di pazuzu
6 stelle

«Il vero Babbo Natale era un po' diverso: il Babbo Natale della Coca Cola è una frode».

Rispetto ai coetanei che la notte di Natale attendono fiduciosi l'arrivo d'un signore con la barba che porti loro i regali, e ai ragazzi più cresciuti che si pavoneggiano rivelando ai primi che quella alla quale credono da sempre è in realtà un'invenzione degli adulti, il (circa) dodicenne Pietari porta avanti una versione alternativa, che fa riferimento ai testi originali dai quali il mito di Babbo Natale (o Joulupukki, in finlandese) s'è poi diffuso, che lo descrivono come un omone tutt'altro che pacioso e gentile bensì diabolico sadico e violento, con un paio di solide corna sulla fronte ed in mente un solo obiettivo: catturare quanti più bambini possibile e frustarli a morte per poi mangiarli dopo averli ridotti in spezzatino.
Trattato come un poppante sia dall'amico Juuso (poco più grande di lui) che dal proprio padre Rauno, Pietari è in realtà l'unico a comprendere il vero scopo delle esplosioni che una spedizione statunitense sta effettuando nell'area col pretesto degli scavi archeologici e delle ricerche sismiche. Sito al confine tra Finlandia e Russia, l'altopiano Korvatunturi tanto tempo addietro era infatti solo un ampio lago ghiacciato nei pressi del quale viveva il popolo lappone dei saami, che prima attirò lì il perfido mangiatore di infanti affinché il ghiaccio sotto i suoi piedi cedesse intrappolandolo, poi attese l'estate per estrarre l'enorme blocco che lo conteneva e quindi seppellirlo, con un lavoro durato secoli, sotto centinaia di metri di terra e pietre, dando così forma all'altopiano stesso ma anche e soprattutto al gigantesco tumulo sepolcrale di Babbo Natale. Mentre Riley, il responsabile della spedizione, sogna di profanarlo, un'imprevista strage di renne ad opera dei lupi mette in crisi la raccolta di provviste di cibo per l'intera stagione invernale, spingendo Rauno ad indagare e a dar via via più credito alle bizzarre teorie del figlio.
Viene dalla Finlandia, dimora ufficiale di Babbo Natale secondo la tesi più diffusa in Europa, questo simpatico film anti-natalizio per grandi e piccini che ne ridisegna la figura svuotandola di ogni connotazione positiva in ossequio alla più antiche e ormai quasi dimenticate leggende del posto. Anticipato da due corti diffusi via web, Rare Exports Inc. del 2003 e Rare Exports: The Official Safety Instructions del 2005, Rare Exports: A Christmas Tale ne riprende il tema portante ampliandolo e mantenendo, oltre ovviamente al regista e sceneggiatore (col fratello Juuso) Jalmari Helander, anche gli attori principali Jorma Tommila e Tommi Korpela (rispettivamente Rauno ed Aimo, suo amico e padre di Juuso, presenti in entrambi), più Onni Tommila (il giovane Pietari, nel cast del secondo).
Partendo da un canovaccio semplice ma efficace e scegliendo da subito il punto di vista dell'incompreso Pietari, da tutti snobbato e ridotto a scegliersi come unico interlocutore consenziente un orrido (e secondo lui anche cattivo) peluche di nome Vuppe che porta sempre con sé a guinzaglio, Helander conferisce al film un buon ritmo e lo avvolge in atmosfere cupe che irrora con laute spruzzate di humor nero, ma paga dazio sul piano della tensione per via della complessiva leggerezza programmatica del progetto, giungengo in fondo con un po' di fatica ma dopo aver comunque assicurato un'ottantina di minuti di piacevole intrattenimento.
Lineare e godibile seppur non sempre impeccabile, Rare Export: A Christmas Tale va preso per quel che è: un'opera di discreta fattura che sfrutta uno spunto originale alternando brividi e sorrisi senza strafare, e garantisce a chi sa stare al gioco un Natale senza melassa e con la dovuta dose di sana cattiveria.

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