Regia di Ricky Tognazzi vedi scheda film
Dopo il mezzo passo falso de Il padre e lo straniero (2010), pasticcio in salsa drammatica a base di handicap e terrorismo, Ricky Tognazzi decide di tornare alla vecchia, cara, sana commedia sentimentale. Purtroppo per lui riesce a fare persino di peggio del film precedente: la sceneggiatura scritta come sempre insieme alla moglie Simona Izzo (a cui si aggiunge la firma di Leonardo Marini) è un groviglio di banalità e situazioni facilotte che adeguatamente vengono servite con dialoghi inverosimilmente piatti; a complicare la faccenda poi non serve a granchè il poker di buoni/discreti nomi centrali del cast (il regista, Marco Messeri, Stefania Sandrelli ed Elena Sofia Ricci) se viene affiancato da non-attori come Debora Villa (personaggetto tv), Ronny Morena Pellerani (tant-issim-o bella quanto inutile) o Arisa (cantante che si ricicla attrice e si segnala solamente per due cose: non è truccata da pagliaccia come quando canta - e non è neppure bruttissima, vista così - e soprattutto possiede una dotazione mammellare da standing ovation, che purtroppo però si riesce solamente a intravedere). In ruoli laterali ci sono anche Monica Scattini e Raffaele Pisu, 86 anni e ancora in forma sulla scena. Tutta colpa della musica è un prodottino tanto insignificante e già stravisto da non riuscire a emozionare per la trama (le trame) sentimentale/i, da non riuscire a fare sorridere per le scene brillanti, da non riuscire a commuovere per il finale con tragedia inclusa: uno spiacevole incidente per Tognazzi jr., una pellicola nella media nazionale per il nostro povero, poverissimo cinema. 3/10.
Giuseppe, sessant'anni e appena licenziato, segue l'amico Nappo alle prove del coro di paese; qui conosce la coetanea Elisa e se ne innamora; lei ricambia e poi si tira indietro, anche perchè Giuseppe è (mal) sposato. Nappo intanto insegue le ragazzine e fa il giovanile, ma non ha molta fortuna neanche lui.
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